Modica, il “Vincenzo Barone”, un gioiello sognato

Per chi come me ha vissuto il vecchio “Vincenzo Barone” da giocatore, da spettatore e da giornalista, la considerazione netta e chiara è:  “meraviglioso”. Stamattina ho avuto modo di entrare nell’impianto di Via Nazionale dove si stava completando il look. Entro il cancello, salgo la scala che accede sugli spalti e resto incredulo. Mi giro e dico a Mommo Carpentieri: “Stupendo”. Non può esprimersi altra considerazione di fronte ad una meraviglia di struttura che l’amministrazione provinciale ha voluto riportare in auge. Chi non ha ricordi di questo stadio? dei suoi spogliatoi angusti, delle docce che facevamo con l’acqua fredda, delle distorsioni alle caviglie, del te caldo che una volta fu “addolcito” con il detersivo, dei tanti giocatori e allenatori che lo hanno solcato. Voglio dire poche cose per quello che mi sento di fare, al di la degli aspetti politici che possono determinare consensi e assensi e perchè è giusto “dare a Cesare quel che è di Cesare”: Carpentieri ha fatto un grande lavoro, se ne deve dare atto. Le polemiche lasciano il tempo che trovano, oggi Modica ha un impianto bello, ospitale. Il vice presidente non lo dice, forse per scaramanzia, ma in questo stadio l’Eccellenza si potrà giocare(occorre solo realizzare un’ultima uscita di sicurezza per la quale è in corso l’esproprio di un’area). 1500 posti in tribuna A, 900 nella tribuna ospiti. Non sono noccioline. Per la serie D mancano un paio di metri in larghezza ma la soluzione si troverebbe. Lasciatemi fare i complimenti a chi ha voluto questo, Mommo Carpentieri. Non è una considerazione mielosa ma basta andare nello stadio e trovare conferma. Il resto sono solo invidie. Una promessa al vice presidente gliel’ho strappata: “Nonostante l’età, na partita ni c’ia m’ha ffari”.

foto giovanni antoci copyright

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