Il reintegro di Paolo Oddo all’Ufficio Stampa dell’Asp Ragusa. Nota di Leonardo Guida, Capo Ufficio Stampe P.R. dell’Asp di Agrigento

Riceviamo delle precisazioni da Leonardo Guida, Capo Ufficio Stampe P.R. dell’Asp di Agrigento dal 1990, in merito al contenzioso tra il giornalista Paolo Oddo e l’Asp Ragusa sul quale c’è stato il pronunciamento del Giudice del Lavoro del Tribunale di Modica, Mario Fiorentino, che ha disposto il reintegro nel ruolo, che pubblichiamo.

Voglio porre alla conoscenza di tutti i colleghi che il successo di Paolo Oddo, con l’Ordinanza del Tribunale di Modica, che ho salutato con grande soddisfazione, è figlio del parere del C.G.A. n. 976/2007, col quale il sottoscritto ha costretto l’allora direttore generale dell’Asp di Agrigento, Di Carlo, a ripristinare l’Ufficio Stampa che aveva illegittimamente soppresso, già creato nel 1990, unitamente al mensile Sanità 11 regolarmente iscritto al registro della stampa presso il Tribunale di Agrigento al n.178/1991.
Tale parere, infatti, alla pagina 6 dell’Ordinanza Oddo è ampiamente citato ed è alla base dell’Ordinanza stessa. Ciò non per mera autocelebrazione o per megalomania autoreferenziale ma per stabilire la verità dei fatti: il parere del C.G.A. n.976/2007 citato, è divenuto, come per prassi, D.P.R.S. irrevocabile n. 1075/2007 che ho messo a disposizione di tutti i colleghi, Paolo Oddo compreso.
Tutti quelli che dicono di volere vigilare…bene fanno, ma mi chiedo, dov’erano quando io ottenevo il superiore citato parere dl C.G.A divenuto decreto irrevocabile del Presidente della Regione e dov’erano quando Paolo ha intentato causa alla sua Asp?
E dov’erano quando il responsabile dell’Urp mi sostituiva, illegittimamente, con esercizio abusivo della professione di giornalista, con correità di due colleghi amministrativi, tuttora regolarmente iscritti all’Ordine e non radiati?
Lo scrivente ha fatto da apripista per la Direttiva dell’Assessore per la Salute, Massimo Russo del 5.5.2010 alle AA.SS.PP. che ha reso, sulla scorta del parere n.976/2007 di cui sopra, che io ho prodotto, obbligatori gli uffici stampa nelle AA.SS.PP.
Confido nella rinnovata amministrazione dell’Ordine per evitare le omissioni del passato.
Affermando, comunque, che i superiori quesiti nulla hanno di polemico, ma si limitano a dare un succinto resoconto di fatti documentati, onde evitare gli errori del passato, ben venga la “vigilanza” che non si limiti, però, a mera dichiarazione di principio di circostanza, ma che sia seguita da provvedimenti chiari e definitivi di denuncia alla Procura di chi, non giornalista, espleta esercizio abusivo della professione, e con la radiazione di chi, giornalista, ha condiviso l’abusivismo professionale essendo amministrativi, così come prevede la legge.
Così come vanno diffidati e, poi, denunciati per omissione, i manager di quegli Enti che non applicano le leggi vigenti sul C.N.L.G. ai giornalisti degli Uffici Stampa della P.A. secondo le leggi in appresso citate.
Ricordo a tutti che, a mio sommesso parere, possiamo invocare l’applicazione del C.N.L.G. sia per effetto della Contrattazione Collettiva, siglata ex comma 1 dell’art. 127 della l.r. 2/2002, pubblicata nella G.U.R.S. n. 54 del nov. 2007, e sia per effetto della sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 24656, del 6 ottobre 2008, che ha richiamato, validandolo ulteriormente, l’art. 28 della l. r. n. 4/’99 che ha modificato l’art. 58 della l. r. n. 33/’96.
Voglio salutare ancora il successo di Paolo e riaffermare piena fiducia nell’azione dell’Assostampa e dell’Ordine dei Giornalisti, che hanno un altro successo nel loro carniere per vigilare e tutelare, eventualmente, su altri colleghi che si trovassero nelle medesime condizioni in cui ci siano trovati io e Paolo Oddo.

Ad Agrigento a breve dovremmo avere un incontro, che segue quello già avuto da Cicero e Carrara, tra Asp e l’Asssotampa, per tentare di avviare a soluzione i miei problemi di contratto e di funzioni tuttora misconosciute e, in parte, affidate all’Urp.

foto giovanni antoci copyright

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