La Federazione dei Movimenti Territoriali e Azionisti di Sicilia: “No Muos”

La Federazione dei Movimenti Territoriali e Azionisti di Sicilia considera la allocazione degli impianti MUOS dentro la sughereta di Niscemi un danno per la salute e l’economia dell’intero Popolo siciliano. Esso corrisponde a una logica antica che penalizza i territori del Sud, trattati alla stregua di aree desertiche e inabitate, considerato che gli altri impianti realizzati nel mondo sono stati allocati in zone desertiche e disabitate.
La scelta del Sud Est siciliano, che avrebbe bisogno, invece, di infrastrutture, aeroporti, autostrade, ferrovie, mai realizzate in questa parte d’Italia, non può non allarmare le nostre popolazioni, anche per le notizie devastanti di pericoli alla salute oltre che di disturbo al sistema delle comunicazioni aeree e al sistema funzionale delle relazioni informatiche e mediatiche. Siamo contrari per queste ragioni alla istallazione del Muos, struttura militare in una area densamente popolata, dannosa per la salute degli abitanti. Tuttavia, ci chiediamo come, in questa fase ormai avanzata di istallazione del Muos, sia possibile bloccare l’iniziativa mentre osserviamo l’impegno per bloccare i lavori di tanti giovani, sensibili da tempo alla tematica, e di alcuni Enti locali. Ma questo non può bastare. In tal senso chiediamo a tutti coerenza nell’impegno, evitando il solito doppiogiochismo, per cui a Roma e a Palermo si è d’accordo e si firmano le autorizzazioni, mentre in periferia e nei territori si protesta contro. La battaglia generosa di tanti siciliani non può essere strumentalizzata dai partiti, né tanto meno dai partiti che governano a Roma e a Palermo. Occorre essere seri e coerenti: se sono d’accordo, blocchino i lavori! Anche provvisoriamente, in attesa delle relazioni sanitarie richieste dal Movimento anti Muos. Questo è il minimo che si possa chiedere a chi ne ha responsabilità. Noi non ci presteremo al doppio gioco e al bluff. I partiti che governano diano le risposte richieste. O dovranno accettare l’accusa del doppiogiochismo, vizio antico della mala politica.

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