Il 1° maggio offesa e vilipesa la Festa del Lavoro. Ipermercati aperti Inquietante il silenzio dei Sindaci di Ragusa e Modica su una scelta antidemocratica

La Filacams CGIL, la Fisascat CISL, la UILTuCS UIL di Ragusa rendono pubblica una nota con la quale tornano a contestare l’apertura degli ipermercati avvenuta in occasione del 1° maggio p.v. e il silenzio dei sindaci di Ragusa, Di Pasquale, e di Modica, Buscema sull’argomento. Questa la nota:
“Registriamo con nostro rammarico che dopo la pubblicazione del documento del 18 aprile u.s scorso con la quale contestavamo, e continuiamo consapevolmente a farlo, l’apertura degli ipermercati in occasione delle feste “comandate” costringendo i collaboratori, ad ogni livello, a stare lontano dalle proprie famiglie in occasioni che devono essere dedicate agli affetti, alle tradizioni e consuetudini locali, nessuna reazione dal mondo politico è stata sollevata.
Il nostro rammarico, in questo senso, assume i toni di stupore e di totale contrarietà nei confronti del Sindaco di Ragusa, Nello Di Paquale, e di quello di Modica, Antonello Buscema, che non hanno inteso fornire una risposta alle nostre rivendicazioni peraltro espressa e richiesta in modo sereno e civile.
Il silenzio dei due sindaci, rispetto ad una questione che incide sulla qualità della vita di centinaia di ragusani e modicani, ci appare non solo incomprensibile ma alquanto pericoloso atteso che in mancanza di una interlocuzione di merito su questa vicenda siamo posti nella condizione di pensare a scenari inquietanti che non gratificano l’azione politica e amministrativa dei primi cittadini che in questo caso si sono imposti uno stop inedito rispetto alla riconosciuta capacità di parlare, legittimamente, su tutto ciò che riguarda l’azione politica rispetto a quello che accade nei territori amministrati.
Continuiamo, ciò malgrado, a contestare quanto avvenuto ovvero l’apertura degli ipermercati il 1° Maggio, festa del Lavoro, che assume in questo contesto non solo il sapore di una sfida e di un’offesa per quanti si sono battuti e si battono per rendere l’Italia una nazione fondata sul Lavoro, ma il senso di una pessima sensibilità civile che non aiuta il Paese a crescere e a renderlo migliore atteso che si vogliono cancellare memoria e identità nazionale.”

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