Riqualificazione centri storici: Una proposta di legge che consentirebbe la ripresa economica dell’artigianato locale, delle piccole e medie imprese, incentivando l’utilizzo di materiali tipici locali

Tutto il mondo invidia la bellezza dei nostri centri storici: i borghi italiani con i suoi centri storici sono luoghi pittoreschi, ricchi di cultura, di monumenti e di opere d’arte. Tuttavia negli ultimi anni si è evidenziato un imponente fenomeno di degrado che sta caratterizzando molti di questi centri. La riqualificazione, a causa della scarsità delle risorse pubbliche e private, ha interessato esclusivamente porzioni di tessuto urbano particolarmente pregevoli con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti e alle unioni di comuni fino a 5.000 abitanti, tralasciando totalmente vaste zone limitrofe, anch’esse di notevole interesse. Il parlamentare nazionale del PdL, Nino Minardo, ha presentato una proposta di legge che si pone l’obiettivo di interventi per il recupero urbanistico ed architettonico, la tutela e la riqualificazione dei centri storici per i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti; includendo, quindi, quei centri che fino adesso sono stati esclusi anche dai finanziamenti europei che per molte città, soprattutto del Mezzogiorno, hanno rappresentato una valida risorsa di recupero edilizio. Tale proposta, inoltre, in un momento di profonda crisi economica come quello attuale, permetterebbe la ripresa economica dell’artigianato locale, delle piccole e medie imprese, incentivando l’utilizzo di materiali tipici locali e consentirebbe di valorizzare le tradizioni artigianali proprie della cultura storica di ciascun luogo.
“Nello specifico – spiega Minardo – ai comuni spetterebbe predisporre, mediante un apposito bando, un elenco delle aziende ed esercizi commerciali in grado di effettuare gli interventi, individuare le zone di particolare pregio all’interno dei quali effettuare gli interventi che riguardano il risanamento, la conservazione ed il recupero del patrimonio edilizio da parte di soggetti privati, la manutenzione straordinaria, da parte dell’ente locale, di beni pubblici già esistenti, il miglioramento e l’adeguamento degli arredi e dei servizi urbani quali l’illuminazione, la pulizia delle strade, l’arredo urbano, etc, gli interventi finalizzati al consolidamento statico ed antisismico degli edifici storici, la realizzazione e messa a norma di infrastrutture e servizi adeguati.
Il progetto di legge prevede oltre l’applicazione ai privati delle detrazioni fiscali, un’ulteriore detrazione pari al 15% sull’utilizzo dei materiali tipici locali ed il rilascio agli aventi diritto degli atti che certifichino la conformità alla normativa.
La mia proposta è frutto delle numerose sollecitazioni che provengono dal territorio, dai cittadini, dalle associazioni a difesa e alla tutela del patrimonio storico e urbanistico nazionale, e dalle stesse amministrazioni locali preoccupate dal degrado ambientale, sociale ed economico che la mancanza di interventi di salvaguardia comporta”.

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