Presentato il presidio Slow Food del “Fagiolo Cosaruciaru di Scicli”

Il capogruppo dell’Udc al consiglio provinciale, Bartolo Ficili, esprime grande soddisfazione per la presentazione del Presidio Slow Food del “Fagiolo Cosaruciaru di Scicli”. È un progetto realizzato con la fattiva collaborazione tra l’A.S.C.A. (rappresentata da Pippo Cicero),l’Esa (rappresentata da Bartolomeo Ferro), la Provincia di Ragusa (Assessire Enzo Muriana), la Camera di Commercio di Ragusa e la Regione siciliana.
Scopo di tale progetto è evitare l’estinzione del fagiolo cosaruciaru che, negli anni post dopoguerra era coltivato in gran quantità nell’agro di Scicli, successivamente a causa della bassa redditività del prodotto e dell’avvento dei prodotti ortofrutticoli con redditività nettamente superiore, la sua coltivazione assunse un ruolo marginale. “Il Marchio Slow Food – spiega Ficili – che già annovera diversi prodotti tipici della regione siciliana che hanno rilanciato la promozione e la valorizzazione di prodotti in estinzione, ha dato la possibilità di reinserire il fagiolo nel circuito enogastronomico italiano fra i piatti con caratteristiche gustose e genuine fortemente legati alle tradizioni del nostro paese e della nostra regione di appartenenza”.
I Legumi come la fava cottoia di modica, la lenticchia e il fagiolo cosaruciaro hanno un ruolo di primaria importanza nella Dieta Mediterranea,
oggi riconosciuta patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Inoltre, da sempre i prodotti Slow Food, si pongono come obiettivo quello di
salvaguardare le biodiversità alimentari, promuovere il cibo rispettoso dell’ecosistema, educare al gusto. La tipicizzazione della coltura, obiettivo del progetto, può costituire infatti un significativo “valore aggiunto” per il sostegno di piccole e medie aziende agricole del nostro territorio. Grazie alla presentazione e approvazione all’unanimita di una mozione a firma di Ficili in consiglio provinciale, la Provincia di Ragusa sarà presente con altri prodotti iblei Slow Food quali (Cipolla di Giarratana, Asino ragusano, Ape nera sicula) all’appuntamento biennale di fine ottobre 2012 al Salone del gusto di Torino. Ciò permetterà di far conoscere e rilanciare questo fagiolo nel circuito della ristorazione nazionale, con prevedibile conseguente innalzamento del valore del fagiolo casaruciaro che tornerà ad essere una coltura a redditività sostenibile per i nostri contadini.

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