L’OSSERVAZIONE DAL BASSO ……………..DI DIRETTORE. IN ITALIA SI VA AL VOTO! E INTANTO CRESCONO LA DISOCCUPAZIONE, LE CONTRADDIZIONI E I SUICIDI DI IMPRENDITORI VESSATI DALLO STATO

Nel Paese aumenta lo sconcerto. La crisi è palese. In tutti campi. Ma cosa sta succedendo? Fino a qualche tempo fa potevamo prendercela con qualcuno, avevamo un bersaglio da colpire: Silvio Berlusconi, il cavaliere, l’uomo di Arcore tra i più ricchi al mondo, l’imprenditore prestato alla politica, il Casanova del Terzo millennio, il personaggio in stato di accusa e di indagine giudiziaria permanente dal 1994, il “profeta” più amato e odiato della seconda Repubblica, il personaggio che è riuscito ad assommare in sé potere politico, potere economico, poteri in quasi tutti i campi in cui si articola una società: finanza, editoria, comunicazione, stampa, banche, assicurazioni, mondo sportivo etc…, condizionando non solo il suo Paese ma anche l’Europa. Oggi non sappiamo con chi prendercela.
Il nostro è un paese tecnocratico, senza governo scelto dal popolo e senza politica, senza maggioranza e senza opposizione che conta, dove non ci sono persone che sanno leggere e interpretare i bisogni degli italiani, ma nuovi “venditori di parole” che ancora chiacchierano e non decidono, non si mostrano preoccupati di quanto sta accadendo nelle varie realtà territoriali.
Oggi viviamo in uno stato vessatore, usuraio, il cui scopo è solo “fare cassa” e in cui non c’è più distinzione tra morosità ed evasione; dove non esiste più una relazione umana tra amministratori e amministrati, dove furbi e onesti vengono trattati allo stesso modo, dove un cittadino se ha un problema nessuno lo ascolta. La nostra è una solitudine di massa.
E a tutto questo c’è da aggiungere che assistiamo a stridenti contraddizioni. In Italia da un lato , secondo i dati Istat, il tasso di disoccupazione è al 10%, dall’altro , secondo i dati del 2011 del rapporto Excelsior di Unioncamere-Ministero del lavoro, ci sono quasi 100 mila posti di lavoro vuoti in attesa di essere occupati. Mancano autisti di pullman, tornitori, pavimentatori, idraulici, parrucchieri, estetisti, saldatori, carpentieri, fabbri, cuochi, fisici, matematici, commercialisti, ingegneri, esperti di marketing, operai specializzati, per un totale di 31.790 posti nelle grandi imprese e 61.720 nelle piccole e medie imprese.
Che strano: disoccupazione da una parte e professioni richieste che non trovano risposta. E a complicare il quadro sociale si aggiunge un altro dato drammatico: 32 suicidi di imprenditori in pochi mesi: 10 nel Veneto, 4 in Sicilia, 4 in Puglia, 3 in Toscana, 2 nel Lazio e in Sardegna, e uno nelle altre regioni. Avete sentito qualcuno proporre un “lutto nazionale”? Ma che, sono comuni mortali: volete forse paragonarli agli “eroi militari”(ben pagati) morti a Nassyria, o ai militari italiani morti nei paesi in guerra, dove l’Italia è in “missione di pace”? Non una parola, solo l’indifferenza, il pour parler degli studi televisivi per questi “poveri cristi” che hanno pensato, oltre i limiti della ragione, al suicidio come soluzione.
Ma che sta succedendo? Ma dove sono i partiti politici? I politici che ancora oggi si fregiano del titolo di leader? Dove sono gli statisti? Dove stanno i sindacalisti? Dove sta il Governo? Solo a fare conti? A far quadrare i conti? Sì, i conti devono anch’essi quadrare, le riforme si devono fare, ma non possiamo accettare il metodo di Monti: usa “la scure” per falcidiare i cittadini, ed utilizza un piccolo “attrezzo da giardinaggio” per sfoltire i privilegi della politica, delle banche: non si possono distruggere le vite delle famiglie e continuare a mantenere in vita i privilegi del Palazzi della politica e delle banche che incassano dalla Banca centrale Europea all’1% e, anziché aiutare famiglie e imprese, investono i soldi in titoli all’interesse dell ’8%.
Mi ripugna una scena: tra giugno e fine luglio tutti noi cittadini andremo negli uffici pubblici a pagare IMU, tasse, irpef, etc.., mentre loro, i leader dei partiti politici, vanno ad incassare, entro il 31 luglio 2012 , il saldo di milioni e milioni di euro dei rimborsi elettorali. Noi andiamo a versare i soldi, loro vanno a ritirali. E’ pazzesco!
E poi , visto che 9 milioni di italiani stanno andando al voto, tanti leader politici li vedremo negli studi televisivi a fare commenti, analisi, a fare chiacchiericcio, a dare colpe a destra e a manca, a difendere meriti e a lanciare accuse e a strumentalizzare con le loro arguzie parolaie il voto disperato di tanta gente che, esprimendo un gesto democratico, pensa ancora di contribuire ad un cambiamento. Cambiamento che, però, non arriva, perché è necessaria una rivoluzione culturale ed ideale per ridare dignità alla politica e poter nutrire ancora un briciolo di speranza.

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