Scicli, lite famiglia in caserma. La vicenda finisce all’attenzione del tribunale

Litigano in famiglia e completano “l’opera” davanti ai carabinieri, anzi coinvolgono anche i militari. Ora la vicenda è al “vaglio del giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, perchè sono state contestate le accuse di lesioni e minacce. I fatti sono stati raccontati dal piantone che il nove aprile 2008 era in servizio presso l’allora stazione di Scicli. “Ero in caserma – ha spiegato il carabiniere – quando sono arrivate due donne, madre e figlia, spaventate e chiaramente alterate. Poco dopo è arrivato l’imputato, Rosario Carnazza e tutti hanno iniziato a gridare, a insultarsi, a litigare. Si sono colpiti utilizzando anche un ombrello e hanno colpito pure noi”. Carnazza, difeso dall’avvocato Gianni Mavilla, avrebbe preso a minacciare il militare, che in quel momento era solo in caserma. Sono cominciate a volare sedie. Nel frattempo è arrivato un collega che doveva montare poco dopo, e che è rimasto coinvolto. Gli hanno strappato la divisa. Poi sono cominciati gli sputi verso i militari. “A me hanno sputato – ha detto il secondo carabiniere – solo perché li volevamo dividere” . A questo punto i due tutori della legge hanno dovuto fare rientrare la pattuglia. Il gruppo dei litiganti, nel frattempo, era aumentato giacchè oltre a Rosario Carnazza, alla madre e alla sorella Mariangela, è sopraggiunto il cognato che, durate il diverbio ha accusato un malore ed è stato necessario chiedere l’intervento del 118. Quando gli animi si sono un po’ sedati, l’imputato è stato trasportato dalla pattuglia all’Ospedale Busacca e ricoverato in psichiatria. La prossima udienza è stata fissata al 23 novembre.

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