Arriva la primavera, arriva l’asma. La rubrica medica del dottore Federico Mavilla

L’asma è una condizione cronica caratterizzata  da un aumento dell’irritabilità dei bronchi a vari stimoli, che predispone a crisi parossistiche di restringimento delle vie respiratorie (broncospasmo).
In pratica, durante un attacco d’asma, i muscoli dell’albero bronchiale si restringono e il canale in cui passa l’aria si gonfia, provocando così una restrizione del flusso d’aria e l’aumento di produzione di muco, con presenza di dispnea espiratoria,tosse e sibili.
Gli attacchi d’asma possono durare da pochi minuti a diversi giorni e possono rivelarsi molto pericolosi se il flusso d’aria diminuisce drasticamente. 
L’asma bronchiale può essere di natura allergica (o atopica o estrinseca) e idiosincrasica (o intrinseca).
L’asma bronchiale allergica si manifesta in genere già nell’infanzia, si associa spesso ad altre malattie allergiche (rinite, eczema, orticaria), è correlata con la positività dei test allergologici ed ha un andamento tipicamente stagionale nel caso di allergeni legati alla fioritura (pollini); nel caso di allergeni quali polvere di casa (acari), peli o piume di animali, l’insorgere delle crisi è dovuto al contatto con gli agenti sensibilizzanti e può avere carattere perenne.
Importante è la prevenzione che si può ottenere innanzi tutto con l’allontanamento del fattore di rischio (bonifica ambientale anti-polvere, con rimozione di moquette e con la scelta di materiale che non permetta la proliferazione degli acari; allontanamento di gatti, cani, criceti e altri animali responsabili di allergie), con procedure di desensibilizzazione all’allergene specifico cioè il vaccino, da attuarsi presso specialisti.
L’asma bronchiale idiosincrasica è tipica dell’età adulta; esiste una predisposizione individuale di base, ma le infezioni respiratorie e l’inquinamento ambientale giocano il maggior ruolo causale. Altri tipi di reazione asmatica sono dovuti a cause professionali, all’assunzione di farmaci, per esempio l’acido acetilsalicilico, vari tipi di antibiotici..etc, o allo sforzo fisico.

Gli attacchi d’asma non sono solitamente fatali, ma nei casi molto gravi possono anche condurre alla morte.
Solitamente, durante un attacco d’asma, il paziente riesce a controllare bene, con l’aiuto di broncodilatatori, l’inspirazione; ma se la crisi è molto forte, le vie aeree potrebbero completamente chiudersi, anziché restringersi, provocando così un’insufficienza respiratoria, che richiederebbe un intervento medico di pronto soccorso immediato. E’ importante quindi saper riconoscere un attacco d’asma e distinguere una crisi lieve o moderata da una crisi grave.
L’asma può essere diagnosticata grazie ad esami particolari, quali l’auscultazione del petto, i test di funzionalità polmonare, una radiografia del petto e soprattutto i test allergici.
Una volta identificato l’allergene la terapia può essere fondata principalmente sul controllo dei sintomi attraverso farmaci antinfiammatori e broncodilatatori; i soggetti con asma lieve possono utilizzare inalatori limitandone l’uso anche alle sole crisi di asma.
Una terapia standard, quindi, che consente di tenere sotto controllo sintomi e crisi e permette di vivere una vita normale, ma la speranza dei tanti pazienti è di poter debellare definitivamente il problema e curare l’asma in maniera definitiva.
Fino ad ieri sembrava essere una sfida impossibile, ma una nuova terapia sperimentale a lungo termine a base di anticorpi monoclonali modificherebbe la matrice patologica dell’asma e quindi ne bloccherebbe lo sviluppo definitivamente. Ma cosa sono gli anticorpi monoclonali? Si tratta di sostanze che inibiscono l’attività degli anticorpi Ige, quelli che danno il via alla reazione allergica che provoca l’asma, e ne favoriscono l’eliminazione. Potrebbe essere l’alba di una nuova e definitiva cura per l’asma.

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