Modica, convalidato il fermo del rumeno che avrebbe violentato una disabile. Resta in carcere

Il Gip del Tribunale di Modica, Sandra Levanti, ha convalidato il fermo nei confronti del rumeno Dorin Viorel Ciurar, 33 anni, accusato di ripetuti atti di violenza nei confronti di una trentenne modicana, M.S., minorata fisica e psichica. Il giovane è comparso davanti al magistrato per l’interrogatorio di garanzia, assistito dall’avvocato Elvia Argento. Ha risposto a tutte le domande del Gip, sostenendo che il rapporto sessuale era consensuale, che con la giovane si conoscevano da una decina di giorni e di avere dormito, durante la sua latitanza, durata circa cinquanta ore, tra i cespugli della zona Fiumara. Il Gip dopo la convalida ha deciso di applicare la custodia cautelare in carcere, per cui Ciurar resta rinchiuso presso l’Istituto Penitenziario di Modica Alta. Secondo l’accusa il due maggio scorso, dopo avere indotto la trentenne a fare un giro in macchina, l’avrebbe portata in un luogo buio e isolato. L’avrebbe fatta scendere dal veicolo, esercitando violenza fisica e psichica. Le urla della donna, che serrava le gambe e lo implorava di lasciarla stare, lo avevano fatto desistere. Purtroppo, il giorno dopo, abusando sempre della vulnerabilità della giovane, la convinceva ad andare ancora una volta con lui in auto, promettendo che non avrebbe più ripetuto simili atti. Stavolta, dopo averla condotta nei pressi di una strada senza uscita, l’aveva fatta scendere e con furia inarrestabile avrebbe abusato senza alcuna pietà. Poi l’aveva riaccompagnava in centro dandole istruzioni specifiche su come lavare i vestiti sporchi di sangue e diffidandola a non dire nulla a nessuno. La vittima giunta a casa era stata sorpresa mentre piangeva dalla sorella, che poi era riuscita a farsi raccontare cosa le fosse accaduto prima di accompagnarla in Commissariato. Qui aveva tracciato tutta la drammatica storia, piena di particolari raccapriccianti. Immediatamente accompagnata presso il reparto di Ginecologia dell’Ospedale Maggiore, dopo un’accurata visita, sono state confermate le violenze patite. L’uomo era poi fuggito quando la polizia era andata nella sua abitazione, lanciandosi dal balconcino.

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