Il Consigliere Comunale e Capogruppo di Grande Sud, Salvatore Cavalieri, chiede risposte dal sindaco di Comiso

L’amministrazione comunale di Comiso continua ad evitare di rispondere al Consiglio Comunale, organo politico direttamente espresso dal popolo e il consigliere Salvatore Cavalieri ne è risentito. “Ignorare il massimo consesso – dice – equivale a ignorare i cittadini e le loro istanze, è un ingiustificabile insulto che si aggiunge al continuo tono offensivo che da tempo ormai caratterizza il comportamento del Sindaco Alfano e della sua giunta.
La seduta consiliare del 9 maggio scorso ha visto solo la presenza dei consiglieri comunali che non hanno potuto dialogare e confrontarsi con l’Amministrazione perché assente, mancava anche il Presidente del Consiglio sostituito dal suo vice.
I punti all’ordine del giorno erano diversi e tutti importanti, vi erano interrogazioni e mozioni che non hanno avuto seguito e sono rimaste ennesime testimonianze dell’inadeguatezza della giunta. È un atteggiamento sospetto, forse volto a tentare di sconfessare il Consiglio e a ridurne le competenze e la sovranità.
L’incapacità politica non si è limitata quindi alla paralisi dell’esecutivo ma volutamente comprende il palese tentativo di ostacolare il Consiglio Comunale nella sua naturale vocazione di rappresentanza della volontà popolare. Noi non intendiamo porgere l’altra guancia a chi non merita questo gesto pacificatore, non permetteremo che passi in silenzio questo disfattismo che ancora una volta assedia la città.
La nostra denuncia si estende agli abitanti di Comiso e di Pedalino ed è indirizzata anche all’Assessorato agli enti locali della Regione Sicilia, dai quali ci attendiamo un contributo per risvegliare il senso di responsabilità del Sindaco Alfano, a meno che egli non abbia gettato già la spugna ammettendo col suo silenzio e le ripetute assenze il suo fallimento progettuale e politico.
Anche così, però, il consiglio comunale deve poter dare le risposte che il popolo attende.
Rimangono aperte e irrisolte le problematiche serie e urgenti davanti alle quali non può esserci una resa incondizionata”.

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