Il processo per il New Chat Noir di Modica. Gli imputati chiedono di essere interrogati

Gli imputati chiedono di essere sottoposti ad interrogatorio ai sensi dell’art. 421 codice procedura penale,(se le indagini preliminari sono incomplete). Il Gup del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin accoglie la richiesta per cui il prossimo sette giugno terrà l’udienza per ascoltare Corrado Di Rosolini, 49 anni, originario di Rosolini, Gaetano Rametta, 48 anni, originario di Avola, e Giuseppina Ruta, 34 anni, originaria di Modica, i soci del “New Chat Noir Club” di Via Musebbi a Modica, arrestati dalla polizia e sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, per la presunta estorsione perpetrata ai danni del proprietario dell’immobile ove era ubicato il night club, nel mese di luglio del 2010. I tre sono assistiti dall’avvocato Sebastiano Troja. Si tratta, specificatamente, di due i filoni d’inchiesta poi riuniti anche per la presunta estorsione e per esercizio arbitrario delle proprie ragioni perpetrata ai danni di Giuseppe Prosperino, già proprietario del locale notturno, il quale, nel corso dell’udienza preliminare si è costituito parte civile per il tramite l’avvocato Franco Rovetto, del Foro di Modica. L’immobile che ospita il locale notturno era stato ceduto in locazione da Prosperino. Di Rosolini, allo scopo di indurre il proprietario a non registrare il contratto d’affitto, a non fargli versare 260 euro dovuti per il consumo dell’energia elettrica(addirittura avrebbe chiesto al malcapitato di consegnargli duemila euro) avrebbe minacciato il modicano di volersi, in caso contrario, rivolgere ai Nas, denunciando falsamente che Prosperino avrebbe avvelenato l’acqua del pozzo. Lo aveva minacciato anche che avrebbe reso pubblica la situazione “montata ad hoc” attraverso la Rai. Alla consegna dei duemila euro, però, si presentarono i poliziotti che bloccarono in flagranza Corrado Di Rosolini e la sua compagna, Giuseppina Ruta. Il Rametta attendeva i due a bordo dell’auto. All’interno del veicolo era stata trovata la somma appena intascata, celata all’interno del cruscotto.

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