La morte del pozzallese Di Rosa. Indagati anche medici del “Guzzardi” di Vittoria. Il referto del decesso: “Morto per fame d’aria”

Il pozzallese Nicolò Di Rosa, 54 anni, è deceduto per “fame d’aria”. Questo è il responso del referto riguardante l’uomo, la cui morte è sopraggiunta all’Ospedale Maggiore di Modica dopo avere peregrinato per vari reparti ed essere trasferito al “Guzzardi” di Vittoria. Dall’inchiesta, che vede indagate ventuno persone, emergono nuovi particolari. In primo luogo le divisioni interessate non sono solo Medicina, Chirurgia e Anestesia ma anche la Cardiologia, reparto dove, dopo essere passato per il pronto soccorso, Di Rosa era stato ricoverato prima del trasferimento in Medicina. Ma risultano indagati anche medici dell’Ospedale Guzzardi di Vittoria, dove il pozzallese fu trasferito per un consulto in ambulanza e in codice rosso, presso la Chirurgia Vascolare. Dal nosocomio vittoriese era rientrato a Modica, addirittura in codice verde, e a condizione che indossasse una calza elastica e tenesse il piede più alto del cuore. I dubbi sono: come mai non si decise di tenerlo al “Guzzardi” o di trasferirlo in elisoccorso a Catania? L’uomo morì al “Maggiore” cinque ore dopo il suo rientro. Il suo posto letto, addirittura, era stato già assegnato a un altro degente poiché nessuno immaginava che Di Rosa sarebbe rientrato a Modica. L’intervento di ulcera era perfettamente riuscito solo che nel decorso post operatorio sopraggiunsero le complicanze per un’embolia. I familiari lo avevano ricoverato al “Maggiore” per i frequenti attacchi di vomito che manifestava.

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