Ragusa: Intervento del capogruppo del PdL Giorgio Mirabella sulla questione della Ferrovia

L’emorragia della ferrovia in provincia di Ragusa appare inesorabile e quasi già scritta, nonostante il netto parere contrario espresso dal territorio che si sta battendo, insieme alle rappresentanze sindacali di categoria affinchè si possa prospettare un rilancio, anche per non accentuare la marginalità a cui il nostro territorio è relegato da anni, in mancanza dell’autostrada e dell’attivazione dell’aeroporto. Appena un paio di giorni dall’avvenuta costituzione del Comitato alla Provincia regionale, il Capogruppo PDL al Comune di Ragusa Giorgio Mirabella chiede che tale organismo possa accogliere anche singoli cittadini ed associazioni, aprendo le adesioni a chiunque ne condivida gli obiettivi. Questo organismo, forte anche dei numeri in termini di adesioni da raccogliere nel volgere di poche settimane, potrebbe iniziare un’attività serrata organizzando petizioni, convegni, incontri per informare e coinvolgere i cittadini, con l’intenzione di impegnare le autorità competenti per lavorare al ripristino delle corse soppresse; la riattivazione dello scalo merci di Ragusa, la rivalorizzazione delle stazioni ferroviarie e delle aree connesse. Soprattutto nel capoluogo con l’apertura del parcheggio sotterraneo di piazza del Popolo, si giungerebbe ad una valorizzazione completa dell’area, peraltro ubicata in una zona centrale di Ragusa, dando ai pendolari un supporto in più, in termini di servizi, per lasciare la propria vettura e assicurarsi il resto del trasporto utilizzando la tratta ferroviaria. In questo caso si potrebbe ipotizzare anche una convenzione per un ticket più conveniente, pur di incentivare la ferrovia.
Va poi ancor più sfruttato il treno per sostenere la valenza turistica degli spostamenti e rendere più immediato il trasporto nei centri barocchi del Val di Noto. A tal proposito chiedo se gli enti pubblici, a cominciare proprio da quelli che sono i componenti del Comitato, possano sobbarcarsi l’onere di sostenere le spese di una campagna promozionale per valorizzare e far conoscere il fascino del trasporto ferroviario, la necessità che venga mantenuto e difeso e che possa tornare a diventare anche un buon investimento da parte di Trenitalia. D’altronde se l’azienda taglia le corse e i servizi, e l’utenza non utilizza il treno, non ci sarà mai un rilancio, ma si andrà sempre più verso la totale dismissione, senza tenere conto del danno che giorno dopo giorno si infligge al territorio e ai lavoratori di Trenitalia che, per mancanza di corse e servizi, sono stati destinati altrove.

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