“DIPLOMI FACILI” – LA GUARDIA DI FINANZA DENUNCIA 5 SOGGETTI FRA CUI IL RAPPRESENTANTE LEGALE ED IL PRESIDE DI UN ISTITUTO SCOLASTICO PARITARIO.

La Compagnia Guardia di Finanza di Ragusa, a conclusione di una complessa ed articolata attività delegata di p.g. ha segnalato alla locale Autorità Giudizaira 5 soggetti fra cui il rappresentante legale ed il preside di un istituto scolastico paritario ragusano per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di falsità ideologica e materiale in atto pubblico, commessi da pubblici ufficiali e da privati, alla truffa ai danni della Regione Sicilia e dello Stato, estorsione in danno dei docenti, abuso ed omissione atti d’ufficio.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, sono state avviate nei mesi scorsi a seguito delle molteplici segnalazioni e delle notizie che da più parti indicavano l’istituto scolastico paritario ragusano come un vero e proprio “diplomificio”, presso il quale senza eccessivi impegni scolastici e con minima frequenza era possibile conseguire un diploma statale.
Gli investigatori della Guardia di Finanza Iblea nel corso delle indagini, che si sono protratte per circa un anno, hanno fatto ricorso anche al prezioso ausilio di personale dell’ufficio scolastico provinciale e regionale che hanno fornito ampi e dettagliati chiarimenti in merito alle modalità di gestione delle scuole paritarie.
Le successive indagini hanno portato all’acquisizione di una grande mole di documentazione presso l’istituto scolastico ragusano; documentazione passata sotto l’attenta lente d’ingrandimento degli ispettori della Guardia di Finanza di Ragusa e riscontrata con le numerosissime dichiarazioni rese dai vari studenti all’esito del quale venivano rilevate una serie di irregolarità poste in essere sulle modalità di gestione dell’istituto paritario fra cui: classi aventi un esiguo numero di studenti, l’impiego di personale docente non avente l’abilitazione all’insegnamento, la mancanza di locali idonei da adibire a palestra, mancanza di un’aula informatica; pagamento di una consistente somma di denaro per l’effettuazione degli Esami di Stato in sede da parte di candidati esterni privatisti, giustificata quale tassa d’esami, nonostante tale pratica sia espressamente vietata da una serie di ordinanze ministeriali emanate dal Ministero dell’Istruzione ed altro ancora.
Ora l’attenzione delle Fiamme Gialle è puntata all’esame della documentazione contabile della scuola.
E’ appena il caso di precisare che uno dei soggetti denunciati, alla fine dello scorso anno, è già stata raggiunta da un provvedimento di misura cautelare per fatti sostanzialmente analoghi, commessi presso istituti paritari operanti nel siracusano.

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