La polemica sul Teatro Garibaldi di Modica. La Fondazione si difende, ma……

E’ forte polemica dopo i fatti di sabato scorso quando a causa di un blackout elettrico, è saltata, al Teatro Garibaldi di Modica, dopo quasi due ore d’attesa la prevista cerimonia di consegna dei premi per gli studenti che si erano classicati al Premio di Poesia Quasimodo “La terra impareggiabile”. organizzata dal Caffè Letterario Quasimodo. Tutto questo perchè il Teatro non è dotato di un sistema suppletivo affinchè uno spettacolo possa andare avanti o iniziare. La Fondazione Teatro Garibaldi, che gestisce la struttura, ritiene di non avere alcuna responsabilità e puntualizza che il teatro è perfettamente sicuro, dotato di tutti i requisiti che hanno consentito alle autorità competenti di accertarne la piena agibilità. “Le luci di emergenza – spiega Il Sovrintendente, Giorgio Pace – si attivano non appena si stacca la corrente per consentire, qualora vi siano persone in sala, di uscire dalla struttura in piena sicurezza; queste luci funzionano a batteria e hanno un’autonomia limitata; il gruppo di continuità è posto al servizio esclusivo dell’impianto antincendio, in modo da renderlo autonomo dal circuito elettrico, e non può essere utilizzato per nessun altro scopo, men che meno per lo svolgimento di manifestazioni; per un altro gruppo di continuità, che sarebbe possibile installare per garantire il regolare svolgimento delle manifestazioni anche in assenza di corrente elettrica, nonostante non rientri nelle competenze della Fondazione, stiamo già predisponendo i locali, chiesto preventivi e, nell’ambito delle possibilità economiche, provvederemo ad acquistarlo”. Tutto ciò non smorza, però, i toni della questione poiché nonostante vadano riconosciuti i quattro anni di gestione durante i quali la Fondazione si è spesa per un Teatro che è stato consegnato dal Comune senza energia elettrica e senza riscaldamento, per garantire che esso restasse ugualmente aperto, ma è anche vero che un immobile di tale consistenza anche storica, nel 2012 sia sprovvisto ancora di un gruppo elettrogeno che possa sopperire, anche durante gli spettacoli in corso, a sostituire la normale fornitura elettrica. Al cospetto del Prefetto di Ragusa, di magistrati, avvocati, sindaci, politici, giornalisti, scrittori, studenti in trepidante attesa giunti da tutta la provincia, autorità arrivati anche da Catania, non si è fatta una bella figura, con tutto il rispetto per il Teatro Garibaldi.

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