Modica. Il Gup assolve l’ex sindaco Torchi, l’ex assessore Drago, ex segretario e 14 dirigenti pro tempore

E’ finito con un’assoluzione generale il processo per abuso d’ufficio a carico dell’ex sindaco di Modica, Piero Torchi, dell’ex assessore al Bilancio, Carmelo Drago, dell’ex segretario generale dell’Ente, Carmelo Colombo, e di quattordici dirigenti comunali pro tempore. E’ stato il Gup del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin, poco fa ad emettere questa sentenza che, comunque, è diversificata. I due ex amministratori, infatti, che avevano percorso la strada del rito abbreviato, sono stati assolti perché fatto non sussiste, anche se in base all’articolo 530, secondo comma, cioè la contraddittorietà delle prove. Tutti gli altri, ovvero, Colombo, Giuseppe Castagnetta, Ignazio Cavallo, Miriam Dell’Ali, Carmelo Denaro, Stefano Indelicato, Giorgio Muriana Triberio, Maria Nero, Francesco Paolino, Giuseppe Patti, Anita Portelli, Valerio Ragusa, Salvatore Roccasalva, Angelo Sammito e Vincenzo Terranova, sono stati prosciolti con formula piena. Il pubblico ministero, Francesco Puleio, aveva chiesto la condanna per Torchi e Drago a tre anni e sei mesi di reclusione ciascuno, per gli altri il rinvio a giudizio.
Il parterre della difesa era composto dagli avvocati Luigi Piccione,  Salvatore Poidomani, Ignazio Galfo, Fabio Borrometi, Bartolo Iacono, Mario Caruso Franco e Michele D’Urso, Giuseppe Nigro, Vincenzo Iozzia, Giorgio Assenza e Tommaso Tamburini.
Secondo l’indagine svolta dalla Guardia di Finanza l’avere attribuito mansioni superiori a 180 dipendenti comunali aveva causato un danno economico per il Comune di Modica di circa trecentomila euro. Erano stato attuato il riconoscimento di qualifiche superiori ai dipendenti comunali, le cosiddette “progressioni verticali”, senza concorsi pubblici o riferimenti a graduatorie esistenti. I fatti sono da ricondurre al biennio compreso tra il 2006 e il 2008 con particolare riferimento al periodo concomitante e riconducibile alla tornata elettorale del 13 e 14 aprile 2008, . All’allora sindaco era stato contestato anche il reato di tentato abuso d’ufficio per presunti favori elettorali che avrebbe ottenuto in cambio del conferimento arbitrario degli incarichi

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