Non c’era truffa in commercio. Modica, il giudice assolve imprenditrice

L’accusa ha sostenuto che l’imputata aveva commesso una truffa in commercio, il giudice ha ritenuto assolvere l’imprenditrice con la vecchia formula dell’insofficienza di prove. Parte offesa era un medico modicano, C.F., patrocinato dall’avvocato Fabio Borrometi. Secondo la denuncia, nel 2007 il professionista aveva acquistato un costoso macchinario elettromedicale da un’azienda del Nord Italia il cui legale rappresentate era l’imputata, Giuliana L., che era difesa dall’avvocato Mario Caruso. Alla consegna dell’impianto che curava con gli ultrasuoni, costato circa novantamila euro, i risultati non furono eccellenti, poiché non avrebbe funzionato secondo le caratteristiche che erano state descritte all’acquirente. Era, in buona sostanza, difettoso. Non ci fu modo di restituirlo e di essere rimborsato per la parte civile, che, allora, aveva deciso di presentare una denuncia-querela nei confronti del massimo rappresentante dell’azienda venditrice che, nel frattempo, era anche fallita. Il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, aveva chiesto la condanna a millecinquecento euro di multa. Il giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, ha deciso per l’assoluzione.

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