ALESSIA SCARSO – Il racconto del cane Italo, il randagio che andava a messa: una storia vera accaduta a Scicli,

Chissà se dopo il piccolo terrier di “The Artist”, che si è aggiudicato il Collare d’oro ai Golden Collar, anche il cane meticcio protagonista di “Italo“, il primo lungometraggio di Alessia Scarso, sfilerà in papillon sul red carpet rubando la scena ai suoi partner bipedi.
“Per l’esordio aspettavo una storia che fosse contemporaneamente forte e delicata – ha detto la regista – che mi permettesse di raccontare la Sicilia e che contenesse un forte messaggio d’amore. Ho conosciuto Italo e non ho avuto dubbi. Italo è stato molto più di un randagio: è arrivato nel paesino di Scicli poco tempo dopo un tragico episodio di randagismo che costò la vita a un bambino di nove anni(Giuseppe Brafa). Potete immaginare quanta diffidenza destasse. Eppure nei due anni che ha vissuto in paese si è conquistato la simpatia e l’amicizia di tutti. E’ arrivato perfino a guadagnarsi l’onorificenza del sindaco”, racconta Alessia.
Un soggetto particolarmente originale, finora trattato solo da pellicole d’oltre oceano, per l’esordio alla regia della giovane regista di Modica, appena reduce dal premio come miglior cortometraggio allo Zonta Short Festival 2012, con Disinstallare un amore, storia surreale di un ragazzo che si rivolge a una società specializzata per cancellare dal web ogni traccia di una passione che non c’è più.

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