CASA CIRCONDARIALE DI MODICA: NUOVO SPAZIO ATTREZZATO PER I FAMILIARI DEI DETENUTI IN ATTESA DI COLLOQUIO

«Da tempo questa Direzione si è impegnata per rendere l’incontro tra il detenuto padre e i figli minori il meno traumatico possibile, con diversi progetti e interventi. Oggi, grazie alla sensibilità dei proprietari di Etnaland, abbiamo potuto concludere la cura di tutti i luoghi per i familiari dei detenuti in attesa di colloquio, anche quelli transitati dai bambini, con l’installazione nel cortile di giochi, panchine, piante, per far trascorrere serenamente il tempo di attesa. Senza questo importante contributo non sarebbe stato possibile realizzare questo progetto, rilevante per una serena crescita dei figli dei detenuti».
Con queste parole Giovanna Maltese, Direttrice della Casa Circondariale di Modica, ha presentato questa mattina il nuovo spazio attrezzato per i familiari dei detenuti in attesa di colloquio, un intervento a costo zero per l’Istituto, reso possibile grazie al contributo della proprietà del Parco acquatico Etnaland di Catania, con un’iniziativa che mostra come la collaborazione fra Istituzioni pubbliche e realtà imprenditoriali e produttive del territorio, con obiettivi concreti e nel rispetto dei ruoli, possa portare a risultati evidenti per la comunità.
«Negli ultimi anni – ha proseguito la dott.ssa Maltese, dopo aver ringraziato le Autorità e gli operatori intervenuti alla presentazione – a sostegno dei figli dei detenuti presenti nell’Istituto, abbiamo lavorato in due direzioni: da una parte predisponendo un servizio di accoglienza dei bambini, con il Progetto Grisù, finanziato dalla Provincia Regionale di Ragusa, che ha permesso per due anni di avere operatori specializzati in clownterapia per intrattenere giocosamente i bambini, dall”altra migliorando gli ambienti destinati all’attesa dei colloqui. Nel primo caso, l’esperienza è stata entusiasmante e gratificante non solo per l’Istituzione Carcere, ma per gli stessi operatori, che nel tempo hanno visto modificarsi l’atteggiamento dei bambini, inizialmente diffidenti e chiusi verso l’ambiente e gli operatori penitenziari, successivamente in una relazione di apertura e gioia. Nel caso degli interventi strutturali, invece, è stato dismesso il prefabbricato che per diversi anni ha ospitato i familiari in attesa dei colloqui ed è stata allestita una stanza all’interno del cortile, curandone l’igiene e il decoro. Si è curato, altresì, l’ambiente dove si svolgono i colloqui: nell’ambito del corso di decoupage, infatti, gli stessi detenuti hanno realizzato delle grandi tele colorate, con immagini di cartoni animati, che hanno reso a misura di bambino il luogo dove i figli incontrano il genitore».
La presentazione dello spazio attrezzato, realizzato in un’area semi coperta in precedenza adibita a parcheggio, si è svolta nel corso di una cerimonia nel quattrocentesco chiostro del convento di Santa Maria del Gesù, a cui hanno partecipato, oltre alla Maltese e al Direttore di Etnaland Francesco Russello, il Sindaco di Modica Antonello Buscema, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune ibleo Giovanni Giurdanella, la Direttrice dell’ Ufficio dell’Esecuzione Penale Esterna di Ragusa Rosaria Ruggieri e il Direttore del Consorzio “La Città Solidale” Aurelio Guccione.
«Da anni – ha dichiarato Francesco Russello – sosteniamo in Italia e all’estero realtà impegnate in progetti di solidarietà, cercando di contribuire attivamente per migliorare situazioni di disagio, che spesso riguardano bambini, attraverso il nostro impegno diretto e la realizzazione di piccoli, ma concreti cambiamenti. L’incontro con la Direzione della Casa Circondariale di Modica, il lavoro appassionato e professionale che portano avanti per migliorare il quotidiano dei detenuti, per dare reale seguito agli intenti rieducativi della pena, ci hanno coinvolti subito. Da qui nasce l’idea di realizzare un primo progetto in comune, allestendo uno spazio che renda più confortevole l’attesa di quanti sono in attesa di colloquio con propri familiari detenuti. Un intervento che speriamo possa rappresentare l’inizio di una collaborazione lunga nel tempo».
Nel corso dell’incontro è stato evidenziato anche il valore simbolico dell’iniziativa, con l’impegno di una realtà privata per offrire un servizio alla collettività, nel solco di in una filosofia perseguita con passione e professionalità dalla Direzione dell’Istituto per rendere il carcere il meno possibile un luogo “chiuso” e un “corpo estraneo” rispetto al territorio.
La cerimonia, che si è conclusa con una degustazione di dolci tipici modicani offerti dalla Casa Famiglia “Don Puglisi” di Modica, ha rappresentato anche l’occasione per ricordare le numerose attività trattamentali rivolte ai detenuti che, unitamente all’approccio umano del personale di polizia penitenziaria, rendono il Carcere di Modica, un modello prossimo a quello del dettato costituzionale dell’umanizzazione e della rieducazione della pena: importanti progetti realizzati anche insieme alle Istituzioni locali e una costante attività di formazione e lavoro che ha permesso, ad esempio, di ristrutturare totalmente l’Istituto utilizzando unicamente l’opera dei detenuti.
L’esperto psicologo della Casa Circondariale di Modica, Marù, ha sottolineato l’importanza di avere la massima attenzione nei confronti dei bambini che subiscono il trauma della separazione forzata dal genitore.

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