L’alveo di Via Trani a Modica. La Procura avvia indagine affidata alla polizia provinciale

Parte l’indagine sugli scavi per la costruzione di un immobile in corrispondenza dell’alveo di Via Trani a Modica. La Procura della Repubblica ha, infatti, aperto un fascicolo ed ha affidato le indagini alla Polizia Provinciale di Ragusa che sta già verificando la reale situazione con sopralluoghi e prelievo di atti e documenti per fare chiarezza sulla concessione edilizia rilasciata dal Comune di Modica. L’indagine è scaturita a seguito di un esposto presentato dall’amministratore di un condominio adiacente al luogo, attraverso l’avvocato Fabio Borrometi, pochi giorni fa. Immediata l’apertura dell’inchiesta. Salvatore Rando, del Comitato Via Loreto, accentua la polemica. “Il sovrintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa – dice – dopo il sopraluogo ha dato il nulla osta a costruire definendo “pretestuose” le contestazioni che alcuni cittadini avevano presentato nell’esposto alla Procura. Le acque stagnanti e puzzolenti potevano sembrare di origine antica ed è proprio da lì che inizia il canalone della confluenza delle acque provenienti dal quartiere “Sorda” e trova il naturale sbocco nel sottostante torrente San Liberale. Sorprende che il parere sia stato dato soltanto dal Sovrintendente quando, invece, occorreva una conferenza di servizio con tutti i soggetti interessati quali Genio Civile, Forestale, le autorità preposte quali il Tribunale delle Acque che ha sede a Palermo, l’Assessore Regionale all’Ambiente che ha la visione completa attraverso lo studio fatto dal PAI, del territorio siciliano che ha classificato le criticità dei torrenti che possono provocare seri danni all’ambiente e ai cittadini stessi”. Rando ritiene, poi, ancora più sorprendenti le dichiarazioni del progettista che in una disquisizione, fa riferimento “agli abusi che altri cittadini, a suo dire, hanno compiuto nella costruzione di un edificio; non rispettate le distanze, si è costruita una civile abitazione, dove doveva essere adibito invece a magazzino, chi ha costruito un muro senza essere autorizzato, chi ha sottratto abusivamente del terreno”. Il Comitato si chiede se tutte le carte sono a posto. “Il Comune di Modica attraverso l’Ufficio Tecnico – aggiunge Rando -perché non vigila per evitare abusi, non c’è un regolamento edilizio da far rispettare che lo stesso Ente ha approvato. Come mai si rilasciano le concessioni come denunciato dal progettista a fronte di numerose irregolarità? Bisogna dedurre che a Modica prevalgono le regole del far west”?

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