UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA! La riflessione di Ballarò

Nei giorni scorsi, un noto ed apprezzato esponente della cultura locale con la passione delle tematiche sociopolitiche, ha indetto una sorta di referendum cittadino per fare emergere quali sono gli orientamenti e le aspettative dellla nostra comunità in merito ai futuri amministratori della città.
Il tema ha suscitato notevole interesse, considerato che alcune migliaia di cittadini hanno letto la notizia, mentre le indicazioni che l’autore si proponeva di raccogliere circa le caratteristiche del nuovo candidato a governare la città, sono state poco significative dal punto di vista numerico ma tuttavia è emerso un dato che dal mio punto di vista non è confortante se si considera che la stragrande maggioranza di noi ha molto da eccepire sugli attuali rappresentanti politici della città ma anche sui precedenti. Si parla infatti di uomini che sono stati e sono dentro la politica.
Sono convinto che in ogni formazione politica siano presenti uomini capaci, colti e di sani principi; la storia politica recente c’insegna che qualunque di queste formazioni abbia governato, il risultato è stato, per motivi diversi, molto discutibile.
Qual è dunque il vero limite che si frappone alla realizzazione d’un progetto amministrativo soddisfacente per gli amministrati ?
Sono le oggettive difficoltà che scaturiscono da risorse sempre più limitate, le dipendenze dalle segreterie politiche, la convinzione che ogni partito debba portare acqua al proprio mulino per consolidare o ampliare il proprio consenso popolare e quest’ultimo aspetto è quello che fa cascare l’asino, perché non essendo l’azione politica sempre finalizzata all’interesse degli amministrati, si finisce col fare emergere gli interessi di bottega spesso non coincidenti con quelli dei cittadini.
Dicevo prima che anche tra gli attuali amministratori ci sono persone d’indubbio valore così come nello schieramento rivale, ma il problema è che una o poche rondini non fanno primavera, penso pertanto che la prospettiva ottimale sia quella d’individuare gruppi di persone, professionisti che abbiano a cuore le sorti della città, non influenzabili da padri politici o dalle loro botteghe, e che insieme tentino di fare rinascere la vitalità di questa nostra città, oggi irriconoscibile per problemi legati alla crisi che investe il mondo ma anche per disattenzioni, miopie, errate concezioni della politica d’ogni colore.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa