Nino Gerratana: “Il solito politichese del sindaco di Modica”

“Stucchevole” è il termine che in consigliere comunale del PdL, Nino Gerratana, utilizza per attaccare il sindaco di Modica Antonello Buscema.
“La verità, di cui il Sindaco Buscema non si rende assolutamente conto – spiega l’esponente del centrodestra – è che le sue priorità sono state e continuano ad essere quelle di buttare quantità industriali di fango sulla precedente amministrazione la quale, checchè ne pensi lui, ci fa ricordare una città viva, meta di tanti visitatori, e non certamente rea di quella montagna di debiti che Buscema e la sua coalizione le attribuiscono.
Oggi, a distanza di un anno dalle prossime amministrative, tutti i nodi sono venuti al pettine: la città è irriconoscibile, davvero BUIA nel senso letterale del termine poiché in piu’ di un’occasione interi quartieri sono rimasti senza energia perché l’ente non riesce a pagare i debiti all’enel; tutti i comparti produttivi sono fermi e non solo per colpa della crisi che investe anche altre realtà ma per la miopia politica, potremmo dire alla Monti, che si è preoccupata di quadrare i numeri, noncurante che la città si avviava verso uno stato comatoso; non si è reso conto che fare politica non è denigrare l’avversario ma pensare di fare meglio di esso.
Come potrebbe la gente fidarsi dei suoi piagnistei ed inviti alla pacatezza, quando ormai è divenuta prassi non pagare i dipendenti comunali nei tempi giusti, non pagare i lavoratori delle compartecipate da svariati mesi?
Tutte le cose fin qui citate, non danno il senso della totale incapacità di questa amministrazione, ma citano solamente gli aspetti che sono divenuti legittimamente di pubblico dominio. Nei prossimi giorni, tranne un provvidenziale miracolo che metta il Sindaco nella condizione di recuperare su altre questioni ancora piu’ gravi e delicate, trattero’ una tematica che ha dell’incredibile oltre che costituire un vero reato.
Poiché presumo che il Sindaco Buscema vorrà riproporsi a soggetto politico alla prima occasione utile, voglia rendersi conto , seppure in grande ritardo, che per fare politica bisogna attrezzarsi affinchè i cittadini non piangano le nostre scelte e non si continui a dire loro che sono in mani sicure quando in realtà sono nelle mani di nessuno”.

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