Ragusa, Progetti legalità – “Le(G)ali al Sud” – Lunedì pomeriggio la manifestazione conclusiva

C’è grande attesa per la manifestazione conclusiva dei progetti legalità “Le(G)ali al Sud” finanziati dall’UE e dal MIUR nell’ambito del Piano Operativo Nazionale (PON) 2007-2013. Lunedì pomeriggio, alle ore 17, si chiudono infatti i progetti “Io amo la mia polis” e “Sulle regole” e i progetti del Piano Integrato 2011 svolti nell’anno scolastico 2011/2012. Gli studenti, guidati dai docenti e con il coordinamento della professoressa Concetta Petrolito, hanno svolto numerose ed interessanti attività che li hanno visto realmente protagonisti di una nuova consapevolezza, frutto del percorso di educazione alla legalità realizzato nell’ultimo biennio mediante i due progetti. E sono state davvero numerose le iniziative realizzate, dall’incontro con Gherardo Colombo, con lo studio e la presentazione del suo libro, alla partecipazione a Palermo per la ricordare le stragi di mafia o, il primo maggio, a Portella della Ginestra, o ancora la manifestazione svolta lo scorso marzo con un corteo che ha attraversato la città per concludere al teatro tenda con un momento di comune condivisione. Tante attività, compresa la creazione del lenzuolo della legalità, che hanno permesso ai giovani studenti di confrontarsi sui temi più caldi dell’attualità in un’ottica di costruzione comune della polis e nel pieno rispetto delle regole. “Anche noi del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Ragusa abbiamo scelto di lavorare seguendo azioni e percorsi che ci portassero rigettare la cultura mafiosa sostenendo invece il riscatto della Sicilia – spiega la professoressa Petrolito – Se la scuola ha un compito democratico per cui è concretamente un pilastro della Repubblica, questo compito è la formazione del cittadino consapevole che solo attraverso il lavoro di tutti i cittadini possa aver vita la repubblica democratica. Ed allora l’istituzione scolastica deve far propria l’esortazione di Borsellino “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. E noi, tutti noi, docenti e studenti, siamo assolutamente consapevoli che se la nostra realtà è danneggiata economicamente e culturalmente, noi tutti abbiamo il dovere di negare il consenso alla mafia, facendo semplicemente il proprio dovere, non barattando diritti con favori, ma diventando semplicemente degni di essere Siciliani, siciliani come lo erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e Ninni Cassarà e Giovanni Lizzio, e Beppe Montana, e Graziella Campagna, e don Pino Puglisi, e Barbara Asta e, purtroppo, tanti altri ancora. Noi non li dimenticheremo mai”.

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