Mozione di sfiducia, on. Leontini: «Disponibili a testo unico da votare al più presto»

«Con la decisione di presentare una mozione di sfiducia contro il presidente della Regione Sicilia, il Partito Democratico tenta di ricostruirsi una verginità politica da offrire alla valutazione degli elettori. Ovviamente non può riuscirci». Così ha dichiarato questa mattina in conferenza stampa il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini che, insieme ai capigruppo del Pid e di Grande Sud, rispettivamente Rudy Maira e Titti Bufardeci, aveva invitato i rappresentanti degli organi d’informazione per discutere di questo tema.

«La prima mozione di sfiducia – ha dichiarato l’on. Leontini – l’abbiamo presentata noi lo scorso 9 febbraio. Sono passati quattro mesi ed il documento non è stato ancora discusso. Di più urgente vi era la trattazione dei Bilancio e con grande senso di responsabilità abbiamo acconsentito che si discutesse prima lo strumento finanziario della Regione Sicilia. Non possiamo accettare che il Partito Democratico, da forza organica di questo fallimentare Governo possa passare all’opposizione inventando il ridicolo strumento della “mozione di sfiducia per gli ultimi 40 giorni”, perché la finalità del Pd è quella di non essere ricordato come correo delle macerie lasciate da Lombardo. Inoltre – spiega ancora Leontini – se ogni partito presentasse la propria mozione di sfiducia nessuna di quelle verrebbe approvata in aula perché ogni forza politica voterebbe solo la propria».

«E’ importante che dall’Assemblea regionale siciliana venga fuori il dato politico fondamentale: l’esperienza del Governo Lombardo è stata fallimentare. Per questa ragione – aggiunge il capogruppo del Pdl – nonostante siamo convinti che debba essere la nostra mozione di sfiducia ad essere non solo votata per prima ma anche appoggiata dallo stesso Pd, siamo disposti ad un compromesso. Redigiamo un documento unitario, svuotandolo da ogni contenuto politico, e ogni gruppo, durante le dichiarazioni di voto, esporrà al microfono dell’Assemblea le proprie motivazioni. Solo così si potranno avere i numeri per sfiduciare davvero il Presidente Lombardo. Inoltre, per la prima volta un presidente di Regione verrebbe sfiduciato con un così largo consenso con motivazioni diverse da parte di ogni gruppo dell’assemblea».

«Premesso che la votazione della mozione non costringerebbe comunque Lombardo alle dimissioni, che egli stesso ha annunciato e fissato per fine luglio – spiega ancora il parlamentare – il dato politico che uscirebbe fuori da Sala d’Ercole servirebbe non solo a delegittimare il Presidente, ma anche a sottolineare l’urgenza di andare alle urne. La Regione Sicilia, tra un mese – conclude l’on. Leontini – sarà amministrata da una Giunta composta da assessori di nuova nomina e non coordinata da nessuno se non loro stessi. Fallimento politico fino alla fine».

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