Modica, PdL e Idea di Centro: “Il piano commerciale approvato “a scatola chiusa” da un commissario

Ancora una volta l’amministrazione Buscema e la maggioranza che la sostiene riescono a distinguersi, oltre che per i continui lamenti, anche, e soprattutto, per l’incapacità di governare, si spera in buona fede, i processi più delicati che “muovono” l’ingranaggio istituzionale dell’Ente e della città tutta. I consiglieri comunale di PdL e Idea di Centro puntano l’attenzione sul piano commerciale approvato da un commissario ad acta.
“A fronte del costante e lamentoso autoincensamento dell’amministrazione – dice il centrodestra – siamo invece costretti a prendere atto che i nostri continui solleciti a “produrre” piuttosto che lamentarsi sono rimasti disattesi, per venire a sapere che il Consiglio Comunale, unico organo competente in materia, nemmeno sapeva che a Palazzo San Domenico era arrivata dalla Regione una lettera di diffida, datata 08 ottobre 2009, che intimava al Consiglio di adottare la ‘Programmazione Urbanistico-Commerciale’, per scoprirne l’esistenza solo nel corso dei lavori d’aula, per la evidente, e non più sopprimibile, necessità di comunicare l’avvenuto gravissimo commissariamento.


Questo è solo un equivoco, o dobbiamo pensare ad una pervicace volontà di estromettere il Consiglio dalle sue prerogative, così nascondendo alla Città le proprie inefficienze? Comprendiamo perchè il Presidente del Consiglio abbia manifestato la intenzione di una commissione d’inchiesta…
Non commentiamo, ma ricordiamo alla Città che il 23 ottobre del 2008 la Regione sollecitò Modica ad adottare lo strumento di pianificazione urbanistica in questione e che appunto, un anno dopo, c’era stato specifico documento che annunciava l’avvio del procedimento di nomina del commissario ad acta, puntualmente arrivata, nel colpevole silenzio degli organi che tali atti avevano ricevuto”.
In due distinte occasioni, nel luglio del 2010, fu annunciato, con comunicati stampa ufficiali dell’ente, che il ‘piano’ era cosa fatta e che sarebbero state coinvolte le categorie produttive per la definitiva stesura. “Cosa prevede il piano redatto dall’amministrazione, in pratica “definitivo” grazie al commissariamento ed alla forzata sottrazione al legittimo e necessario giudizio che la città doveva esprimere per il tramite del Consiglio Comunale? Come giustificano Buscema ed i suoi alla città ed alle sue categoria produttive, il fatto che ancora una volta, a causa delle loro dimenticanze, i consiglieri comunali non potranno essere portavoce delle esigenze dei cittadini e delle categorie produttive, per cedere il passo ad un documento elaborato da chissà chi ed approvato con un timbro apposto dal commissario”?

nella foto il capogruppo del PdL, Luigi Carpenzano

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