Vicenda università iblea. Tumino (PDL Ragusa) chiama a sforzi non indifferenti

“Non possiamo assolutamente sottovalutare ciò che sta accadendo alla nostra provincia ed alla nostra università. Siamo chiamati tutti a degli sforzi straordinari. Il manifesto degli studi pubblicato sul sito internet dell’Ateneo di Catania che prevede la non attivazione del primo anno del corso di laurea in Mediazione Linguistica significa la fine dell’università a Ragusa”. Maurizio Tumino, consigliere comunale del PDL, chiama a raccolta tutti ed invita il presidente a continuare negli sforzi già avviati.
“Comprendo l’attività del professor Enzo Di Raimondo e dell’intero CDA, ma ciascuno di noi, ognuno per il proprio ruolo, deve fare di più. Bisogna coinvolgere tutte le forze politiche, sociali della città e dell’intera provincia per convincere il Rettore di Catania a tornare sui suoi passi. Non possiamo perdere questa grande opportunità La classe dirigente di questa provincia, senza distinzione, deve impegnarsi per evitare di scrivere quest’ennesima triste pagina. Tutti insieme, ma con l’intento di risolvere il problema ed evitare l’ultima e dannosa passerella”. “Auspichiamo che il Rettore comprenda il momento di difficoltà del Consorzio e che possa farsi carico con la sua autorevolezza di “risolvere” la questione.
Non vorremmo che un momento di difficoltà finanziaria economica per le casse del Consorzio medesimo e degli enti Soci, causato dal mancato trasferimento di risorse da parte della Regione e dello Stato, determinasse la fine dell’esperienza universitaria a Ragusa.
Il Comune di Ragusa, negli anni di vita dell’Università, ha contribuito, in maniera sostanziale economicamente, ogni anno, a sostenere l’idea di formazione a Ragusa convinti come siamo che il sapere e l‘apprendimento possano alzare il livello di conoscenza dell’intera comunità. Il Ministro per l’Università si faccia carico anche della ”questione Ragusa” e dia un segnale alla città per il mantenimento della facoltà di Lingue”.

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