Frode “carosello”. L’imprenditore modicano accusato si difende

 Salvatore Radenza, imprenditore modicano, accusato di frode fiscale per dieci milioni di euro “ci mette la faccia” e si dichiara essere la parte indagata a seguito del sequestro di beni per dieci milioni di euro per presunte truffe ai danni dell’erario operato dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Modica. Lo fa attraverso il suo legale di fiducia, l’avvocato Salvatore Poidomani, per dire che la società è completamente estranea ai fatti contestati, non essendoci dubbi che le presunte truffe siano state commesse dalle società maltesi, che acquistando la merce in esenzione di Iva piuttosto che trasferirle a Malta le avrebbero commercializzate nel territorio italiano. “Di queste circostanze – sottolinea Poidomani – la società Radenza non ha avuto consapevolezza essendo convinta in assoluta buona fede che la merce fosse destinata al mercato maltese. Quanto al mancato versamento dell’imposta all’Erario è da precisare che le merci sono state vendute senza Iva per cui nessuna somma la società Radenza ha incamerato a tale titolo”. Per quanto concerne l’accusa di destabilizzazione delle regole di mercato, la società afferma di avere venduto applicando i prezzi correnti di mercato e nel rispetto delle regole della concorrenza. “Al contrario, la società Radenza rivendica con orgoglio di aver introdotto da circa trent’anni un sistema di effettiva concorrenza in un settore spesso in mano a pochi grandi gruppi. E’ questo che l’azienda continuerà a fare convinta dell’assoluta estraneità ai fatti attendendo con serenità l’esito del procedimento. Non dimentichiamoci, infatti, che è stata applicata una misura cautelare in fase di indagine preliminari e che nel merito dovrà pronunciarsi un giudice. Chi nel contesto dell’indagine vorrebbe insinuare che i successi trentennali dell’azienda siano da ricollegare a mancati versamenti di imposte all’Erario. La società è costantemente cresciuta negli ultimi anni anche senza avere effettuato cessioni intra-comunitarie; in ogni caso le contestazioni riguardano solo una parte marginale del fatturato della società; i bilanci regolarmente depositati sono a disposizione di questi soggetti che potranno verificare l’entità e la regolarità delle imposte versate allo Stato”.

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