Ragusa, “Critica sterile e sconnessa quella di Calabrese”. Il consigliere comunale Mario Chiavola bacchetta il segretario del Pd: “Sono loro che dimenticano di avere ridotto così un centro storico che Dipasquale sta cercando di salvare”

“Il segretario cittadino del Pd, Giuseppe Calabrese, continua nel suo atteggiamento di critica sterile e sconnessa. Le parole in libertà da lui dette testimoniano la sua frenesia che nulla ha a che vedere con la politica costruttiva a sostegno della crescita della città che il sindaco Dipasquale, invece, porta avanti ormai da anni”. E’ il consigliere comunale di Ragusa Grande Di Nuovo, Mario Chiavola, a dire la sua intervenendo nel dibattito politico di queste ultime con particolare riferimento alla forte contrapposizione tra l’Amministrazione comunale e il Pd dopo la vicenda del fognolo di viale del Fante. “Calabrese si riempie la bocca – aggiunge Chiavola – parlando di centro storico abbandonato. Ma forse dimentica che si tratta di quello stesso centro storico che sette anni fa la sua Amministrazione, quella che tra l’altro Calabrese ha contribuito a mandare a casa, aveva completamente fatto morire, senza una sola opera e una ipotesi di riqualificazione che si potesse definire tale. E’ stata l’Amministrazione Dipasquale ad assumersi certe responsabilità, programmando e pianificando, per invertire una tendenza deficitaria. E poi Calabrese continua a criticare, sul piano politico, l’azione del sindaco che si è smarcato, in tempi non sospetti, da un partito (l’autosospensione risale addirittura al 2009) che biasimava in modo aperto quando le politiche adottate si mostravano deboli. Se non è lungimiranza questa?”. “Calabrese, inoltre – dice ancora Chiavola – continua imperterrito con la vecchia contrapposizione al berlusconismo non accorgendosi che, nel frattempo, tutto ciò rappresenta il passato (forse anche Calabrese stesso è il passato) mentre il futuro è alle porte. La stizza di Calabrese si spiega per tutta una serie di ragioni. E’ nervoso perché all’incontro con l’europarlamentare Crocetta c’erano poche persone. Memore della trombatura delle scorse regionali, Calabrese si rende oramai perfettamente conto che la sua credibilità rasenta lo zero. Per quanto ci riguarda, continuiamo a sostenere la politica dei fatti. Siamo convinti che la presenza dei cantieri in città significhi lavoro per numerose famiglie. Monitoriamo costantemente i disagi, consci di restituire una città migliore, degna di essere riqualificata. Non creeremo mai alcun buco di bilancio, così come funestamente previsto da Calabrese, e siamo anzi favorevoli ad uno sviluppo vero e serio per cui non aderiamo a comitati di cui non riusciamo a prevedere concretamente i risultati. Stigmatizziamo in maniera decisa chi ha responsabilità senza versare lacrime di coccodrillo. E’ vero, l’intera città è stufa. Ma dell’arroganza di Calabrese. E anche noi non ne possiamo più”.

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