Modica, con assegno paga il macellaio. Era smarrito. Condannato

Cliente di una macelleria, acquista della carne e paga con un assegno bancario di terzi attraverso la cosiddetta “girata”. L’esercente gli da anche il resto. Quando questi un paio di giorni dopo si era in banca per la negoziazione del titolo di credito, resta con un “pugno di mosche in mano” poiché il cassiere gli comunica che l’assegno lo deve trattenere in quanto c’è una denuncia di smarrimento da parte del reale titolare. Da qui la segnalazione alle forze dell’ordine che attraverso le indicazioni del macellaio, risalgono al cliente, Giuseppe M., 47 anni, modicano. Per l’uomo scatta il deferimento alla Procura della Repubblica che gli contesta il reato di ricettazione in quanto al fine di trarne un ingiusto profitto aveva utilizzato un assegno bancario risultato smarrito come emergeva dalla regolare denuncia presentata dal titolare del conto, E.I., modicano, secondo cui l’assegno era in bianco ma sottoscritto quando lo aveva smarrito. Giuseppe M. è stato processato dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, che lo ha condannato per ipotesi lieve di ricettazione a due mesi di reclusione e duecento euro di multa. Il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, aveva chiesto la condanna a otto mesi di reclusione. Il titolare dell’assegno si era costituito parte civile attraverso l’avvocato Giovanni Iemmolo.

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