Sono fuorviate le analisi politiche sulle prossime elezioni regionali. Il sindaco di Modica, Antonello Buscema, esce allo scoperto e spedisce al mittente le ipotesi di una sua candidature per le prossime elezioni alla Regione. “Voglio chiarire subito e in modo definitivo – puntualizza – innanzitutto ai miei concittadini, che non ho mai avuto e non ho intenzione di candidarmi all’Assemblea regionale siciliana. Non ce l’ho per due motivi.Il primo è che non voglio in alcun modo tradire il mandato che ho ricevuto quattro anni fa dai cittadini modicani, né voglio interrompere il lavoro che stiamo svolgendo in nome di quel mandato: un lavoro non certo facile, non certo immediatamente risolutivo, che necessita di essere sviluppato in un certo tempo con costanza e continuità e che sarà sottoposto nuovamente alla valutazione degli elettori quando si arriverà alla conclusione naturale del ciclo amministrativo.
Non voglio, ho detto, e non mi sento nemmeno in diritto di poterlo fare.
Se è vero che quattro anni fa ho chiesto la fiducia dei miei concittadini, promettendo che Modica sarebbe stata “in mani sicure”, è ogni giorno mio dovere dimostrare loro che lo è davvero.
Per me questo non vuol dire solo garantire un’amministrazione sana e responsabile della città, pur nella costrizione di grandi limiti e nella fatica di enormi difficoltà: vuol dire anche rendere sempre chiaro che il sindaco non ha altre preoccupazioni che questa, e non si lascia distrarre né da partite politiche né tantomeno da eventuali ambizioni personali.
La seconda ragione per cui non mi candiderò all’Ars è proprio questa: ritengo che il ruolo di sindaco non possa essere sfruttato come trampolino di lancio della propria carriera politica.
Il rapporto privilegiato che, nel bene o nel male, si instaura tra un sindaco e i propri concittadini, è un rapporto che esige lealtà.
Tutto questo vale ancor più nella situazione attuale, in cui le gravissime difficoltà che stanno mettendo in ginocchio tutti i Comuni, impongono a qualunque sindaco di non scappare ma anzi di restare a proteggere non solo la situazione finanziaria del proprio ente, ma anche l’equilibrio sociale che vi è connesso.
E tutto questo vale ancor più nel caso di Modica, che ha già subito nel recente passato molteplici traumi e ha bisogno di avere come riferimento una classe dirigente affidabile.
A tal proposito, nel ribadire che non mi candiderò all’Ars, mi preme però sollecitare il PD – come ho già fatto nella sede ufficiale, che è quella del coordinamento cittadino – ad una scelta lungimirante, che sappia dimostrarsi capace di leggere il tempo presente.
Invito il Pd ad essere credibile, libero e concreto, a cominciare dai criteri della scelta dei candidati, secondo la loro capacità di interpretare l’identità di un partito rinnovato, capace di stare al passo veloce dei tempi e di essere allo stesso tempo autorevole e rappresentativo.
Un rinnovato atteggiamento oggi va maturato anche in chiave di prospettiva, per consentire al Pd di costruire e rafforzare un rapporto autentico col territorio e realizzare un’esperienza di politica vera, di ascolto e di servizio”.