L’ex vice sindaco di Modica: “Non ho più intenzione di fare politica intesa come impegno amministrativo o partitico”

“Non si è uomini per tutte le stagioni”, questo è un concetto fondamentale ma di difficile attuazione quando si parla dei politici. A dieci anni dalla sua prima elezione, fra i più votati, Enzo Scarso richiama questo principio e si ritira definitivamente dalla scena politica. “Non ho più intenzione di fare politica intesa come impegno amministrativo o partitico – afferma l’ex vicesindaco -, ma continuerò il mio impegno civico per incidere sul futuro della mia amata Modica”. Il trentuno gennaio scorso, Scarso, con tutta la delegazione del suo partito, rassegnò le dimissioni e da allora non ha fatto più parte della compagine amministrativa, non rilasciando più dichiarazioni pubbliche, volte a spiegarne le motivazioni. “Dieci anni di impegno politico pesano e sono orgoglioso di quanto fatto – ancora Scarso -, ultimamente avevo perso le giuste motivazioni. Sono convinto che, proprio le motivazioni, siano il valore aggiunto per amministrare e per avere sempre al tuo fianco, com’è successo a me, gente pronta a dare tutto per un sogno comune”. È un Enzo Scarso molto preciso anche nel motivare le cause: “Mi hanno fatto passare totalmente la passione, in quello che consideravo il mio unico impegno giornaliero. Quelli che ritenevo – commenta – amici di partito, si sono rivoltati contro per piccoli interessi personali ed invidie”. Anche il Mpa lo ha profondamente deluso. “Io ho anticipato quanto detto poco tempo fa da Lombardo: il mio ex partito aveva regalato un sogno ai siciliani, oggi è diventato anche a Modica un partito arrogante e di mero potere”. C’è chi dice che proprio il suo leader storico, Riccardo Minardo, gli abbia “voltato le spalle”, nell’ultimo scampolo della sua esperienza amministrativa. “Sono cresciuto con Riccardo Minardo e non mi ha mai condizionato in niente, rispettandomi sempre. Purtroppo alla fine, forse per colpa delle sue vicende personali – afferma Enzo Scarso -, si è trovato circondato da cattivi consiglieri, piccini e invidiosi, che lo hanno tratto in grave errore”. Scarso è stato presidente della civica assise modicana durante la giunta Torchi ed in amministrazione con il sindaco Buscema. “Stimo e voglio bene a Piero Torchi, la sua azione amministrativa effervescente, purtroppo, ha avuto fortissimi condizionamenti esterni di chi aveva intenzione di bruciare quella classe dirigente; ahimè, ci sono riusciti. Con Buscema, invece, seppur trovandomi in difficoltà, perché politicamente molto distanti, abbiamo sempre lavorato in uno spirito di collaborazione, lealtà e fiducia”. L’attuale maggioranza – per Scarso – tende troppo a guardare i numeri e non ha inventiva, nessun briciolo di fantasia. Sulla questione della crisi in città, l’ex vicesindaco è molto duro: “La gente oggi ha fame, non riesce a tirare a fine mese e questo è, per larga parte, colpa di una classe politica corrotta. Oggi a Modica ci sono due categorie di persone che amministrano: chi per veri ideali e chi per mero interesse personale”. In conclusione, Enzo Scarso, tiene molto ad evidenziare i successi che hanno caratterizzato il suo impegno. “Modica Altarte, Chocobarocco in versione culturale e soprattutto, la mia “tomba” politica, la Casa delle Farfalle, costata solo cinquemila euro e smontata con un ricavo di cinquantamila euro, causa di inimmaginabili invidie. Ecco – conclude Scarso -, sono stato fatto fuori per iperattivismo. Aspetto e sfido i miei successori a fare meglio di me”.

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