Modica Alta e parte del Quartiere Sorda soffrono la sete. Denuncia di Abbate

“La scandalosa mancanza di pianificazione – dice il presidente dell’Unsic, Ignazio Abbate – ha fatto sì che i residenti delle aree interessate dal disservizio ovvero San Bartolomeo Addolorata, Vanella 155, a Modica Alta, e Via Risorgimento, al Quartiere Sorda, si trovassero costretti a fare intervenire autobotti private, servizio oneroso e a carico esclusivo del cittadino, per l’approvvigionamento di acqua, accedendo alla possibilità di ottenere il servizio solo se prenotato; ad onor del vero l’unica autocisterna inviata dal Comune deve essere prenotata con largo anticipo, considerando che una delle due autocisterne in dotazione del Comune è costretta a rimanere ferma, poiché non è stata sottoposta ai controlli di revisione, prassi questa di ordinaria amministrazione; nel contempo i cittadini di suddette zone continuano a pagare la tassa sull’acqua potabile nonostante il Comune non ne assicuri l’effettiva erogazione”. Per Abbate l’aspetto più bizzarro e più inquietante allo stesso tempo è la mancanza di progettualità, programmazione, e gestione attorno alla questione del sistema idrico a Modica. “Durante questi ultimi anni – aggiunge – non è stato presentato neanche un solo progetto atto a ridurre le problematiche connesse all’approvvigionamento di acqua in alcune aree di Modica, tuttora non fornite o con problemi di disservizi, l’unico disegno avanzato dall’attuale amministrazione concernente la rete idrica si è arenato ancora prima di partire”.

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