Ragusa, PD Sgarlata: “Scelte sbagliate: Dipasquale nega ancora i fondi per il ristoro ai commercianti”

“Lunedì scorso il Consiglio comunale di Ragusa ha approvato il Bilancio di previsione. La sensazione è che l’unico interesse della maggioranza sia stato quello di portare a casa il risultato. E tutto ciò sebbene i ragusani non ne escano fuori per niente bene”. E’ la delegata del quartiere Centro del Pd di Ragusa, Alessandra Sgarlata, a sostenerlo, in una nota, facendo riferimento alla bocciatura dell’emendamento presentato dal Pd sulla destinazione di 80mila euro da appostare nel capitolo per il ristoro dei commercianti del centro storico che subiscono danni economici dal persistere dei lavori pubblici. “Il Partito Democratico – continua Sgarlata – era riuscito a prelevare quella somma da capitoli ritenuti sacrificabili, allo scopo di venire incontro alle criticità ravvisate dal punto di vista economico dagli esercizi commerciali della zona. Quella somma avrebbe potuto dare una boccata d’ossigeno agli ormai pochi negozi che, in questa parte della città, riescono a sopravvivere. A nulla è valso il nostro emendamento. E a nulla è valsa la promessa fatta dal sindaco Dipasquale al consigliere Lo Destro (qualcuno lo ricorda ancora oppure le parole dette, soprattutto da un rappresentante delle istituzioni, non hanno ormai alcun peso?) che lo rassicurava sul fatto che le somme sarebbero arrivate certamente. Purtroppo avevo già ammonito in proposito il consigliere Lo Destro: le promesse del sindaco sono solo false promesse. Ormai lo sappiamo benissimo, noi ragusani, noi abitanti del centro storico: l’attuale Amministrazione ha fatto tante promesse. Mantenuta? Neppure una. Diamo atto al sindaco di aver trovato, più di cinque anni fa, un centro storico che stava iniziando la fase di declino. Ma non è riuscito affatto a risollevarlo nel momento in cui ne aveva più di bisogno. Adesso il sindaco andrà via lasciando tutto a metà. Un centro storico pieno zeppo di cantieri. Ma non solo. Facoltà universitarie che chiudono, negozi che a ripetizione dichiarano il fallimento, decine e decine di case in vendita. Perché qui, adesso, non ci vuole stare più nessuno. Molto si sarebbe potuto fare. Ma purtroppo è stato scelto di non farlo. Si sarebbero potuti incentivare i ragusani nell’acquisto della loro prima casa in centro storico. Si sarebbe potuto sponsorizzare l’accordo tra Unicredit e Regione Sicilia con la Regione a coprire tutte le somme relative agli interessi passivi per il recupero di case nel centro storico. Si sarebbe potuta avanzare la proposta concernente le cooperative edilizie che usufruiscono dei contributi regionali (139mila euro) per il recupero o l’acquisizione di case nel centro storico allo scopo di rimodularle in appartamenti più comodi e funzionali. Per non parlare del tanto atteso piano particolareggiato del centro storico fermo ancora alla Regione e che i cittadini attendono con ansia. Si poteva non fare espandere la città in periferia ma ricostruire e recuperare il centro già esistente. Non servirà riqualificare via Roma con lo scopo di portare i ragusani in centro a passeggiare. Bisognava portare i ragusani in centro per viverci e poi permettere loro di godersi via Roma e le vie limitrofe”.

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