Il Capogruppo PD al Consiglio Comunale di Modica Giorgio Zaccaria comprende e condivide a pieno l’amarezza del sindaco Buscema, quando afferma che il Consiglio Comunale non rispetta se stesso. E penso inoltre che, da primo cittadino, abbia tutto il diritto di chiedere più responsabilità da parte dei consiglieri nell’onorare il mandato attribuito loro dal voto dei cittadini.
Nel ribadire che l’onere di mantenere il numero legale delle sedute consiliari spetta alla maggioranza che sostiene questa Amministrazione, Zaccaria auspica anche che a breve possa darsi l’occasione di un confronto diretto, fra tutti i componenti che la costituiscono, in cui si possano individuare tutte le problematiche che hanno portato alcuni consiglieri di maggioranza a trattare con superficialità un punto così importante qual è l’approvazione del bilancio consuntivo del Comune. Un momento che serva anche a tematizzare la provocazione di chi ha proposto le dimissioni in blocco dell’Amministrazione. Secondo Zaccaria non crede sia questo il momento di lasciare. Al contrario, questo è il momento di serrare le fila. Anche per non piegarsi alle lezioni comportamentali e di moralità ipocritamente impartite da alcuni rappresentanti dell’opposizione, che sono stati, nell’occasione, altrettanto irresponsabili. O da chi, pur non essendo presente alle due sedute sul Consuntivo, oggi pontifica sull’inesistenza della maggioranza.
La legge prevede, infatti, che il Consiglio Comunale sia composto da trenta consiglieri e non solo dai componenti della maggioranza. Tutti gli eletti, cioè, hanno il dovere, nel rispetto dei propri ruoli, a contribuire alla discussione sul bene della città. E allora invalidare volutamente, uscendo dall’aula – com’è successo nella prima seduta di mercoledì 27 – l’assise consiliare solo per il gusto di mettere in difficoltà la parte politica maggioritaria, soprassedendo sugli ulteriori costi che ciò comporta per le casse comunali, non è fare gli interessi della città, ma è semplicemente fare quelli della propria bottega politica.
E rivendicare come giustificazione per il rinvio della seduta, pena l’abbandono dell’aula, il fatto che le 44 pagine di relazione dei revisori dei conti fossero giunte “appena” ventiquattr’ore prima e che fosse mancato quindi il tempo per informarsi o prepararsi, non solo offende l’intelligenza dei modicani, ma ridicolizza il Consiglio comunale stesso. Ancora una volta, per il Capogruppo PD Zaccaria è stata persa l’occasione da tutti, maggioranza e opposizione, di dare un segnale forte di controtendenza rispetto a quelle vecchie logiche partitiche che stanno alimentando il già forte sentimento dell’antipolitica, rinunciando cioè a dimostrare che il solo interesse di chi si occupa della cosa pubblica dev’essere quello di garantire il bene della comunità, cercando di risolverne i problemi e non fabbricandone altri. Per questo, infine, mi appello a tutti i componenti seri e coscienziosi del Consiglio, affinché facciano prevalere solo gli interessi della città e, di riflesso, quelli del civico consesso, che della città è la massima espressione e nei confronti del quale tutti abbiamo oneri e onori.