L’immobile di Via Trani. Modica, l’impresa: “E’ ora di ristabilire la verità”

La verità dell’impresa titolare della concessione edilizia di Via Trani. L’imprenditore Giorgio Cappello ritiene infatti che rimanere ancora in silenzio non paga. “Tacere – dice – quando si ha ragione, a volte non serve. E’ giunto il momento di ristabilire la verità”.
Sulla concessione edilizia di Va Trani pesa un esposto alla magistratura presentato dai residenti. La ditta è titolare di un lotto di terreno, nel tratto di via Trani compreso tra la via San Giuliano e via Nazionale, di cui circa 620 metri quadrati ricadenti in zona edificabile omogenea B del Prg.
“In tale suolo edificabile – spiega l’ingegnere Giorgio Cappello – i proprietari hanno richiesto e ottenuto in passato una regolare concessione edilizia, rilasciata dal Comune, previa acquisizione delle autorizzazioni di legge dei vari enti preposti, per la realizzazione di un edificio pluripiano adibito a civile abitazione e locali commerciali. La concessione non fu mai attivata, per motivi meramente economici. L’11 giugno 2009 una nuova ditta costruttrice interessata all’area fece regolare istanza al Comune di Modica per una nuova concessione edilizia per la realizzazione anche stavolta di un edificio pluripiano da adibire a civile abitazione. Il progetto fu corredato di tutti i pareri di legge dei vari enti. L’Ufficio Tecnico Comunale, avendo esaminato il progetto in tutti i suoi aspetti, confermando la decisione già in precedenza assunta, ha rilasciato la concessione il 6 febbraio scorso. L’Iter della concessione dimostra il grado di approfondimento con cui l’Ufficio ha condotto l’istruttoria (cosa peraltro mai ostacolata dalla ditta quando rientrante nei termini di legge) per una Concessione Edilizia lineare, trasparente e assolutamente rispettosa della legge”. Durante l’iter istruttorio della pratica l’Ufficio Tecnico avrebbe emanato, tra gli altri, una serie di provvedimenti illegittimi, altri irrituali, altri ancora inutili in quanto non dovuti e tra questi come la sospensione della Concessione, revocata subito dopo e la convocazione di una conferenza di servizi, “illegittima e prontamente revocata anche questa a seguito della nostra contestazione spiga ”. Il tiro poi si sposta sui promotori dell’esposto. “Ci chiediamo come mai persone – incalza Cappello – così sensibili a nobili temi ambientali, prima di pensare agli edifici da erigersi, non hanno coerentemente provveduto ad evacuare e a demolire o a mettere in sicurezza il proprio stabile? Non sarà che il problema esiste pretestuosamente solo per altri e non per loro, oppure il problema è di altra natura e riguarda interessi privati e non pubblici”? E poi: “è normale che si attendano tempi biblici (tre anni) per una legittima concessione edilizia e che, quando questa è stata finalmente rilasciata, sia sospesa immediatamente e senza fondati motivi, grazie anche all’intervento di solleciti consiglieri comunali, premurosi nell’accompagnare i cittadini in Comune a protestare ma incuranti del sacrificio illegittimo imposto ai proprietari, alla ditta esecutrice ed ai lavoratori”?

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