Processo Itis – Kartodromo a Modica. La Corte d’Appello revoca le pene accessorie

La Corte d’Appello di Catania non si limita solo alla prescrizione dei reati riguardo il processo di secondo grado sull’inchiesta per la realizzazione di un impianto di trattamento bio-massa e per la costruzione del kartodromo nelle Cave Gisana Giarrusso Liccio e Zimmardo Bellamagna, in territorio di Modica. I magistrati etnei hanno confermato in parte la sentenza di primo grado del Collegio Penale del Tribunale di Modica(presidente Giovanna Scibilia) del 27 novembre del 2008. Sulla condanna per abuso d’ufficio inflitta all’ex dirigente del Suap del Comune di Modica, Giuseppe Castagnetta, a sei mesi di reclusione, è intervenuta, infatti, la prescrizione e in conseguenza di ciò è stata revocata la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici prevista per lo stesso periodo. I giudici modicani aveva ritenuto responsabili sei dei tredici imputati, obbligandoli al ripristino dello stato dei luoghi per illegittimità degli impianti. Su questo aspetto, oltre ai reati che sono andati prescritti sull fronte dell’abuso edilizio che avevano deteminato condanne a tre mesi di arresto e a ventiduemila euro di ammenda ciascuno per Antonino Di Rosa, Ignazio Morana e Graziella Candiano, la Corte d’Appello ha revocato la pena accessoria nei confronti dei tre che prevedeva la demolizione del manufatto realizzato dalla Itis sas. Stesso discorso per Ignazio Agosta e Giovanni Carpanzano, condannati in primo grado a due mesi e ventiduemila euro. “Dal dispositivo emesso – spiega l’avvocato Franco D’Urso, difensore degli imputati – i giudici di secondo grado hanno espressamente revocato l’ordine di demolizione della struttura per la realizzazione di un impianto di bio massa. Il manufatto, dunque, non sarà demolito. Abbiamo una sentenza che ci ha reso giustizia, e non finisce qui”.

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