Candidature ed elezioni. Modica, sotto…sotto….le grandi manovre

Seppur sotto traccia, sono cominciate le “grandi manovre” in vista del rinnovo del parlamento Siciliano se, come annunciato, il presidente della regione, Raffaele Lombardo, si dimetterà subito dopo la metà di luglio. Tutti i partiti sanno che le prossime regionali saranno propedeutiche e “rivelatrici” per le successive amministrative nella città della Contea. Molti aspiranti alla carica di primo cittadino della città, saranno costretti a passare dalla “mannaia” del sacrificio della candidatura all’Ars. Ciò da un lato potrebbe rafforzare, con buone affermazioni, le aspirazioni individuali ma anche fare una scrematura per chi potrebbe rivelarsi come un flop. L’analisi non può che partire dal primo partito in città, il partito democratico che esprime e sostiene il sindaco Buscema. Proprio Antonello Buscema ha declinato gentilmente, qualche settimana fa, l’invito ad essere espressione unitaria e forte dei “democratici” di Modica. A tal punto sul tappeto rimangono due candidature autorevoli ma pericolose per i fragili equilibri interni al Pd cittadino. La prima potrebbe essere quella autorevole del segretario provinciale della Cgil, Giovanni Avola che, però, sarebbe espressione soltanto di una parte, quella vicina (e probabilmente non maggioritaria) al segretario cittadino Poidomani. La seconda, probabilmente, potrebbe aggregare più consensi ed è quella su cui Buscema vorrebbe puntare, trattandosi della persona a lui più vicina, l’assessore Peppe Sammito. Outsider possibile, l’attuale assessore alla Cultura, Anna Maria Sammito. Per quanto riguarda il Pdl, il leader cittadino, Nino Minardo, vista l’improbabile ricandidatura nella lista ufficiale del partito di Leontini, potrebbe provare la “carta” delle regionali, evitando così di dover “sgomitare” per una ricandidatura alla Camera. Se Minardo rinunciasse, si punterebbe su due nomi: il primo, quello dell’ex vicepresidente della provincia, Mommo Carpentieri che, però, correrebbe soltanto con delle autentiche chanche e non per immolarsi, come fece quattro anni fa. La seconda possibilità sarebbe rappresentata dal coordinatore cittadino, Michele D’Urso. Situazione più lineare nel Mpa, dove l’uscente Riccardo Minardo si ricandiderà (tranne clamorose imposizioni palermitane), sperando di non trovarsi contro (seppur in altra lista), il nipote Nino. Rimanendo sempre in zona “moderati”, l’Udc dell’uscente Ragusa, dovrà pescare in città una candidatura di bandiera, per portar voti alla causa Ragusa-Antoci. La candidatura, in questo caso, sarebbe quella di Ignazio Abbate, che si tirerebbe la volata per la sua vera ambizione: la sindacatura. Nel partito di Fini, il Fli, voci ben informate danno come corteggiato da Granata, per una forte candidatura iblea, l’ex sindaco Torchi che, così, ripartirebbe da dove quattro anni fa non riuscì. “Grande Sud” tirerà la lista per Incardona e, probabilmente, candiderà a Modica il fedelissimo Sebastiano Failla. Per quanto riguarda Sel, Vito D’Antona garantirebbe, come già in passato, il voto di struttura ed un buon consenso personale ma questa potrebbe essere la volta dell’ex assessore al comune, Antonio Calabrese. L’Idv potrebbe stupire tutti, puntando dritto su una donna, Siriana Giannone Malavita. Ultima incognita è rappresentata dal movimento “Territorio”. Modica dovrà dare un contributo elettorale non indifferente (soprattutto in caso di candidatura diretta del leader del movimento, Di Pasquale) e qui, il principale indiziato, è il capogruppo in seno alla civica assise, Paolo Nigro.

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