E si gemellarono San Giorgio di Modica con quello di Ragusa

Quando un Santo può unire comunità che, storicamente, sono in continuo antagonismo fra loro. È il caso di San Giorgio, compatrono sia di Ragusa che di Modica. Secondo la tradizione, le due statue che sono pressoché coeve, per differenziarsi l’una dall’altra, vennero raffigurate diversamente. Il San Giorgio di Ibla, in età già matura (col baffo) e in atto di trafiggere il drago. La raffigurazione modicana, invece, molto più giovane d’età (tanto da essere indicata come figura di un quattordicenne) ed in atto di capitolare il drago. I portatori del San Giorgio modicano invitarono, per porre fine alla rivalità, in occasione della festa del Santo della Cappadocia svolta a Modica il ventotto aprile, i loro colleghi iblei, ponendo le basi per un importante gemellaggio. La visita fu ricambiata, con tanto di suggello al gemellaggio portando il Santo, ad Ibla, in occasione della festa del tre giugno. Il tre giugno, oltre ai portatori modicani, furono invitate una delegazione di Piana degli Albanesi (anch’essa stretta attorno al culto per il “Cavaliere che sconfigge il drago”) ed una rappresentanza maltese. L’anno prossimo, in occasione del 1710° anniversario dal martirio di San Giorgio (avvenuto, secondo gli storici, il ventitre aprile del 303 d.C.), le due comunità festeggeranno insieme rappresentando il “martirio figurato”, in un evento che preannunciano come unico. “Da tanto tempo volevamo fortemente arrivare ad un’unione fra noi portatori modicani e gli amici ragusani – afferma Marco, un portatore del Santo modicano -. Quella dell’anno prossimo sarà soltanto l’inizio di una serie di eventi che cercheremo di organizzare insieme, al grido di <>”.

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