LA SOPPRESSIONE DEI TRIBUNALI MINORI E LO SPENDING REVIEW. La riflessione di Ballarò

Se non fosse un’affermazione con contenuto di presunzione, potrei esordire dicendo che già poco più di due mesi fa avevo previsto l’esito finale per il tribunale di Modica, malgrado non mancassero allora come oggi gli interventi mediatici improntati all’ottimismo da parte degli esponenti politici.
Ero io ad essere scettico nel prevedere che il decreto legislativo potesse contenere una soluzione di deroga nei casi in cui sarebbe stato legittimo tenere in debita considerazione aspetti storico- culturali, livelli di efficienza di alcune strutture e valutazione di fattori geografici, condizioni storico-ambientali e di conseguenti disagi della popolazione ? O lo sostenevo in virtù di quella conoscenza dei politici, nota ai più, che anche in presenza del cadavere, dicono ancora che ci sono speranze per la sua sopravvivenza ?
Chi ci sta governando, giustifica tutto con lo spending review che per i non esterofili significa correzione della spesa. Se effettivamente l’azione del Governo mirasse alla razionalizzazione della spesa pubblica, dovremmo essere contenti e condividere anche quelle azioni che comportano sacrifici. Ma non possiamo essere contenti di tutto ciò che è palesemente iniquo ! Si continua a finanziare i partiti con fiumi di denaro, vedendo uscire dalle casse dello Stato dal 1994 ad oggi 2.700 milioni di euro sotto il falso nome di rimborso ai partiti.
Il rimborso presuppone una spesa già sostenuta, mentre nella fattispecie, è di pubblico dominio che tutti i partiti politici hanno incassato dallo Stato il doppio o il triplo di quanto hanno speso.
Questo si chiama imbroglio ed illegalità !
Non vi è in questo settore l’opportunità di revisionare la spesa ?
Compensi ai Parlamentari: mesi di manfrina, incarichi assegnati per stabilire i giusti parametri a cui uniformarsi, ma siamo al punto di prima perché chiaramente manca la reale volontà di avviarsi verso modelli di equità sociale.
Si ritiene di poco conto azzerare i privilegi dei politici e riconoscere compensi più equi ?
Legge anticorruzione : fatta vergognosamente slittare al 2018, come dire che sino a quella data possono continuare le ruberie, le mazzette, gli intrecci illegali, per ora è prioritario pensare a tartassare i cittadini (che impotenti subiscono)ed a tagliare tutto ciò che per decenni ha consentito di giudicare l’Italia un Paese con un uno stato sociale.
Se dunque l’azione del Governo tecnico con il comparaggio dei Parlamentari, fosse davvero equo e senza riguardi per alcuno, avrei poco da obiettare, ma tagliare i presidi di legalità e mantenere una situazione diffusamente illegale a certi livelli, indigna non poco ed autorizza ad affermare che questi signori che fingono di lavorare per la salvezza del Paese, in realtà stanno operando per il mantenimento d’uno Stato iniquo e per l’azzeramento di quanto per decenni ha rappresentato vanto per un’Italia democratica.

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