Estate: tempo di insetti e delle loro punture. La rubrica medica del dottore Federico Mavilla

L’estate è bella, con il suo carico di giornate all’aria aperta, di tintarella, bagni al mare o passeggiate in montagna. Certo , meno bella invece l’estate per il rischio di incontrare qualche insetto fastidioso o, peggio, ancora, pericoloso.
Api, calabroni, vespe, zecche e zanzare: l’estate è il momento di massimo exploit e spesso la puntura di uno di questi insetti può rovinare una bella giornata o dar luogo ad una reazione allergica nei soggetti predisposti. Quali sono le punture più comuni e come gestirle?
Zanzara: in netto aumento la presenza della zanzara tigre, che colpisce soprattutto di giorno e che può provocare pomfi rossi anche di grandi dimensioni, che resistono per qualche girono. Generalmente questa puntura non crea altri fastidi se non un leggero prurito e una dolenza nella zona colpita (se il prurito è insopportabile si può applicare un velo di crema antistaminica). E’ importante prevenire l’annidamento delle zanzare tigre prestando attenzione a non creare ristagni di acqua sui balconi, ad esempio nei sottovasi delle piante.

Vespe e api: ci si può anche non accorgere al momento della puntura dell’ape o della vespa, dopo la puntura si avverte un bruciore sulla zona colpita e un dolore di lieve intensità. Se si nota un puntino nero al centro del pomfo vuol dire che il pungiglione è rimasto incastrato. Per toglierlo si può provare a usare un ago sterilizzato o una pinzetta. In commercio esistono apposite creme che favoriscono al fuoriuscita del pungiglione.
Calabrone: la sua puntura può dar luogo ad una reazione piuttosto fastidiosa: dolore intenso, prurito e bruciore nella zona colpita. Se l’infiammazione è estremamente irritante si può applicare del ghiaccio, mai l’ammoniaca.

Zecche: le zecche si attaccano sulla pelle e succhiano il sangue. Spesso non ci si accorge della presenza della zecca finché non la si nota sulla pelle mentre ci si fa la doccia o ci si guarda allo specchio. La zecca va staccata delicatamente (il rischio è che la testa resti attaccata alla pelle) e la zona colpita va disinfettata.
Ma come si possono prevenire le punture degli insetti? Repellenti, zanzariere, piante aromatiche: sono molteplici gli accorgimenti adottati per difendersi dalle zanzare, gli insetti più fastidiosi dell’estate.
Come difenderci da insetti così invadenti? Da sfatare il mito del cosiddetto ‘sangue dolce’, ad attrarre le zanzare è l’odore della pelle e la temperatura, se si decide di utilizzare insetticidi fare attenzione ad aerare sempre il locale dove si soggiorna di più o si dorme. Le zanzariere alle finestre sono la difesa più ecologica e senza controindicazioni ma che altro si può fare?
Le piante aromatiche funzionano poco. Basilico, geranio o lavanda sul davanzale della finestra o sul balcone non scoraggiano del tutto le zanzare poiché hanno un raggio d’azione molto limitato, in ogni caso rendono l’atmosfera meno accogliente.
Le trappole per zanzare, lampade a raggi ultravioletti con ‘griglia’ elettrica e simili, utilizzano diversi metodi (luce, calore ecc.) per attirare le zanzare e sterminarle con una ventola o altro. Tra i vantaggi il limitato impatto ambientale (a differenza degli insetticidi) e la funzionalità.
Le compresse di lievito di birra danno al corpo umano un odore fastidioso per le zanzare ma impercettibile per le persone, da preferire quindi all’aglio che mangiato crudo ha la stessa caratteristica ma un impatto decisamente problematico sulla vita sociale.
Nei sottovasi o in un piattino sul tavolo un po’ di aceto con qualche fettina di limone sembra essere un rimedio efficace per allontanare le zanzare; meglio ancora se si aggiungono i chiodi di garofano.
Evitare vestiti dai colori scuri che attirano gli insetti: nero, blu e rosso, lo stesso i colori accesi, i profumi floreali, i deodoranti profumati, le lacche per i capelli, i dopobarba profumati che attirano le zanzare.
Le candele alla citronella non è un metodo infallibile ma insieme ad altri ne rafforza l’efficacia.
Infine i repellenti che si applicano sulle parti scoperte e respingono le zanzare per un lungo periodo. Se si suda vanno riapplicati. I bambini sono particolarmente a rischio perché hanno la pelle molto delicata e senza peli e una sudorazione abbondante (per non parlare dei pannolini bagnati che hanno una particolare attrattiva per le zanzare). I bambini in culla, nella carrozzina o nel lettino vanno protetti con la zanzariera che impedisce all’insetto di toccare il bambino.
Naturalmente anche i repellenti sono utili quando si esce di casa, per i bambini fino a sei mesi meglio i prodotti a base di olio di soia al 2%, che offrono una protezione di un paio d’ore. Sconsigliati i repellenti contenenti DEET (dietiltoluamide) o picaridina (KBR 3023) e quelli a base di lavanda e citronella.
I pediatri raccomandano di spalmare il prodotto prima sulle proprie mani e poi sul bambino, evitando le mani del bambino e il contorno della bocca.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa