Ragusa, PD Calabrese: “Creeremo un comitato per salvare la nostra territorialità e per puntare ai tagli degli enti realmente inutili e costosi”

“Sempre più si parla di razionalizzazione della spesa dello Stato, di diminuzione dei costi della politica e come si chiedono sacrifici ai cittadini ci sembra giusto che i “sacrifici” li faccia per primo lo Stato, tagliando tutti gli enti inutili, utilizzando i soldi a disposizione nella maniera più oculata possibile e dando un grossissimo freno alla spesa delle indennità degli eletti ad ogni livello e dei rimborsi ai partiti. Su tutto ciò non si può non essere che d’accordo e, a parte qualche battaglia di bandiera intrapresa da questo Governo Monti, penso che la strada sia ancora molto lunga”. Il segretario cittadino del Pd di Ragusa, Giuseppe Calabrese, ha diffuso un lungo documento agli iscritti in cui li mette a conoscenza dei pregi e dei difetti delle azioni collegate al cosiddetto “Spending review”. “Tutto ciò trova, a mio avviso – aggiunge Calabrese – un unico limite, che è quello della democrazia e della rappresentanza democratica. Tra gli enti statali, parastatali e affini, spesso molti di questi sono inutili, spesso sono doppioni e spesso vengono creati sottraendo poteri e competenze ad altri enti con l’unico scopo di creare altre poltrone da assegnare a chi una poltrona non è riuscito a guadagnarsela con il consenso popolare alle elezioni. Oggi assistiamo ad un dibattito poco acceso e abbastanza blando riguardo la soppressione delle Provincie, dibattito che sta riguardando solo ed esclusivamente il risparmio, senza considerare la perdita di potere democratico dei cittadini e senza considerare le innumerevoli mancanze di diritti e di servizi che gli stessi subiranno”.
“Per la nostra realtà iblea – continua Calabrese – con sempre maggiore insistenza si discute di accorpamento con la Provincia di Siracusa facendo perdere al nostro territorio Prefettura, Questura, Comando provinciale dei Carabinieri, Finanza e Vigili del Fuoco, Asp, Dipartimento forestale e altri enti provinciali; mentre i cittadini perderanno sempre di più i punti di riferimento a cui rivolgersi per problemi sovracomunali, come la gestione delle strade provinciali, le scuole superiori, un sistema di rifiuti che sia ampio e funzionale per tutti. Ma quello che di più preoccupa è l’isolamento politico-amministrativo che subiranno i 12 comuni della provincia di Ragusa, a partire da quelli più popolosi per finire con quelli piccoli che saranno i più penalizzati in assoluto”. Calabrese annuncia di avere intenzione “di portare avanti una battaglia ad hoc, per i diritti dei nostri cittadini, per la rappresentanza del nostro territorio, per le nostre infrastrutture che meritano alcune di essere aperte (come l’aeroporto di Comiso), altre di essere finalmente fatte come il raddoppio della Ragusa-Marina o della Vittoria-Scoglitti e la sempre sognata Ragusa-Catania; tutte opere che l’attuale classe dirigente non è riuscita a portare a compimento, ma che senza l’unità provinciale e senza anche un luogo fisico comune per queste battaglie si trasformeranno da difficili a impossibili. Il momento di agire è arrivato. La cosa migliore sarebbe la creazione di un comitato che da un lato si batta per non fare diminuire la rappresentanza democratica dei nostri cittadini e dall’altro razionalizzi i costi e faccia proposte di tagli seri prima di tutto verso gli enti di sottogoverno che funzionano solo da “poltronifici”, in secondo luogo verso gli enti che sperperano le risorse senza senso e senza ritorno alcuno per il nostro territorio; questa battaglia supera gli schieramenti politici, è una battaglia trasversale che non è di sinistra e nemmeno di destra; un comitato fuori dai partiti, fatto da tutti i cittadini per i cittadini stessi che sia raccolta e riferimento di tutti quelli che vogliono salvare lo Stato dagli sperperi, ma che vogliono farlo senza demagogia, senza populismo e cosa ancora più importante senza indebolire la democrazia, conquistata dopo anni di lotte e di sangue versato”.
“In funzione alla creazione del comitato e alle più ampie adesioni possibili – continua ancora Calabrese – nei prossimi giorni io e gli altri che credono in questa battaglia, proporremo un dibattito pubblico funzionale alla ricezione di altre adesioni, in modo da mettere in moto una battaglia reale e presente, non virtuale su una email o su un social network. Uniti si vince, come si è sempre vinto quando tutto il territorio ibleo ha portato avanti le battaglie in maniera congiunta; spaccati si perde, rimanendo isolati e indeboliti come purtroppo siamo ormai da troppo tempo”.

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