Arrivata da Noto a Modica in fin di vita. Al “Maggiore” avviene il “miracolo”. Ora donna rosolinese va in riabilitazione a Cefalù

Era aggrappata ad un esile filo che la teneva in vita. Era giunta all’Ospedale Maggiore di Modica lo scorso due luglio in prognosi riservata, in una situazione praticamente compromessa e disperata dopo avere subito due arresti cardiocircolatori durante un intervento chirurgico nella sala parto dell’Ospedale Trigoria di Noto per l’avvenuto distacco della placenta e, quindi, per il sopravvenuto aborto. I medici netini avevano contattato il primario della Divisione di Anestesia e Rianimazione del “Maggiore, Rosario Trombatore, il quale aveva deciso di assumersi il rischio. Arrivata a Modica la donna, B.C., una trentasettenne di Rosolini, è stata nuovamente operata con successo a poi tenuta in intubazione. La situazione, come si diceva, disperata è cambiata. A Modica, insomma, era stato fatto una sorta di miracolo perchè la donna ha dato, subito dopo l’intervento, segni di positiva ripresa. Per questo motivo il dottore Trombatore ed i suoi collaboratori hanno pensato che si potesse tentare il trasferimento in un centro specializzato. E’ stato trovato un posto letto nel centro di neuromotulesi dell’Ospedale San Raffaele di Cefalù dove venerdì, in coma vigile, la degente è stata trasferita in elisoccorso. La trentasettenne dovrà essere sottoposta a tutte le terapie riabilitative necessarie per recuperare le sue normali condizioni cerebrali dal momento che aveva subito anche un’ischemia. Ora tutti sperano, da Rosolini, a Noto a Modica, familiari, amici e medici che presto la giovane donna possa riprendersi completamente.

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