Intervista su RTM a Fabio Licitra e Carmelo Schininà – parte 1. Di Mariagiovanna Gradanti

Abbiamo incontrato Carmelo Schininà e Fabio Licitra, rispettivamente giornalista – autore e regista televisivo de La7. I nostri ospiti, reduci dalle fatiche della trasmissione ‘(ah)iPiroso’, andata in onda fino allo scorso giugno, non sono qui in Sicilia come semplici villeggianti: romani d’adozione, ma siciliani d’origine, Schininà e Licitra sono originari, infatti, della provincia di Ragusa.
• LA VOSTRA È UNA STORIA COMUNE A MOLTI SICILIANI, EMIGRATI IN CONTINENTE PER INSEGUIRE SOGNI E ASPIRAZIONI; DA QUANTO TEMPO SIETE LONTANI DALLE VOSTRE CITTÀ NATALI E CON QUALE SOGNO LE AVETE LASCIATE?
SCHININÀ: Ho lasciato Ragusa nel 1997. È stata abbastanza dura, perché in realtà non sapevo bene cosa volessi fare, avevo diciannove anni. Poi ho scelto il mestiere del giornalista, quasi per caso, e mi è piaciuto. All’inizio volevo fare il cantautore, è stata un’esperienza piuttosto complessa: mi misuravo con logiche e dinamiche più grandi di me … però mi sono anche divertito moltissimo. Poi è arrivata la grandissima avventura a La7 con Antonello Piroso e con il mio collega e amico Fabio.
LICITRA: Io sono partito da Roma, i miei partirono da Modica. Nasco come disc jockey, lavoro che ho fatto da ragazzo; sono entrato a TMC, prima che diventasse La7, nel 1989; ho fatto tutto l’iter: ho iniziato come assistente di produzione, ho fatto per molti anni l’aiuto regista, e poi ho iniziato a fare il regista. In Sicilia in realtà c’ho messo piede quando facevo la Serie A: ho seguito anche il Catania e il Palermo, ma non ero mai stato a Modica.
• CHE RAPPORTO C’È CON LE VOSTRE RISPETTIVE CITTÀ D’ORIGINE? RIUSCITE SPESSO A TORNARE IN SICILIA?
LICITRA: Io sono emozionatissimo proprio perché vedo Modica per la prima volta dal vivo …
SCHININÀ: E’ meraviglioso averlo qui. È venuto a trovarmi e pensavo che Modica la conoscesse, invece oggi ho scoperto che per la prima volta torna nella sua città d’origine … e tra l’altro non è solo, perché sono venute a trovarci, direttamente dalla redazione, anche Susan El Sawi, che è la nostra aiuto regia, ed Erminia Chiodo della produzione, che anche se non parlano sono qui che ridono tutte contente …
Io torno in estate, un mese, e una settimana a Natale, da quindici anni. Mi scopro e mi sento sempre più turista; con Fabio, mentre guardavamo Modica, osservavo le case basse, il panorama, il ponte … e mi sentivo veramente ospite. E’ bello guardare una città che in qualche modo hai posseduto, seppur da ragusano, ed ammirarla con un’ottica diversa … (mentre Schininà si dilunga, Licitra esclama un “Che palle!” preso a prestito dalla jingle machine del programma ‘(ah)iPiroso’, tra le risate generali, n.d.r.)
• SECONDO VOI, ALLO STATO ATTUALE, C’È SPAZIO PER I GIOVANI IN TELEVISIONE? CHE CONSIGLIO DARESTE A CHI VORREBBE INTRAPRENDERE UNA CARRIERA DAVANTI O, COME NEL VOSTRO CASO, DIETRO AD UNA TELECAMERA?
SCHININÀ: In realtà è un momentaccio per tutti. Credo che nella vita sia fondamentale l’audacia e penso che Fabio sia d’accordo; lui ha iniziato prima di me, quando le cose erano un po’ più semplici. Penso che oggi conti moltissimo essere audaci, perché la fortuna aiuta gli audaci e, come dice Carmen Consoli, “non è pura coincidenza”. Però bisogna misurarsi con dinamiche difficili, insistere, bussare alla porte, andare in giro, proporsi; e poi, se si hanno delle idee in testa – e le amicizie giuste – si riesce, in qualche modo ci si realizza. Poi c’è anche il detto “cu nesci arrinesci” (proverbio dialettale siciliano che significa “chi lascia il posto natio, si realizza”, ndr) ma è vero che si può riuscire anche qui, dipende da ciò che si vuole fare. Si può essere grandi rivoluzionari senza andar via da Ragusa.
LICITRA: C’è una cosa che è migliorata: la parte tecnica televisiva. Una volta c’erano il broadcast e l’amatoriale: adesso si è unificato tutto, quindi da casa, con un pc, una telecamera, un cellulare, si possono facilmente realizzare le idee, cosa che vent’anni fa era un po’ più difficile. Adesso, con le nuove tecnologie, anch’io che ho quarantatre anni mi sento vecchissimo, dal punto di vista televisivo! Quindi, se ci sono dei ragazzi che hanno idee, hanno molte possibilità di farsi conoscere.
• DICIAMO ANCHE CHE LA TECNOLOGIA HA DATO UNA GRANDE MANO ALLA VOSTRA TRASMISSIONE, ‘(AH)IPIROSO’. IL PROGRAMMA CHE VI HA VISTO PROTAGONISTI È NATO COME SUPPLEMENTO SATIRICO DEL TALKSHOW MATTUTINO OMNIBUS, CONDOTTO DA ANTONELLO PIROSO CON LA PARTECIPAZIONE FISSA DELLA COPPIA ADRIANO PANATTA – FULVIO ABBATE. COME DESCRIVERESTE LA TRASMISSIONE A CHI NON L’HA MAI VISTA?
SCHININÀ: Bella domanda. È una trasmissione ‘leggera’ nel senso meno abusato del termine, di intrattenimento, di informazione, che si svolge ‘cazzeggiando’ sulle notizie dei giornali: è come se tu leggessi un giornale con un tuo amico e trovassi un link carino, che ti ricorda magari una cosa vista su YouTube, e andassi a vederlo attraverso l’iPhone. Ovviamente tutto si regge sulle spalle di Antonello Piroso, Fulvio Abbate e Adriano Panatta che riescono, con delle gag simpaticissime, a giocare dentro le notizie, un po’ come faceva Renzo Arbore in ‘Alto gradimento’ o a ‘Quelli della notte’, in maniera però tutta loro. Tutto quello che avete visto è assolutamente spontaneo, non c’è nessun canovaccio, nessun testo scritto: si va completamente a braccio. E’ tutto jazz, pura improvvisazione.
LICITRA: E’ vero. E, forse, la particolarità è proprio quella: di solito un programma è schematico, organizzato, pochissimo è lasciato al caso. Noi, all’opposto, andavamo a cercare cose strane: penso alla ‘Sora Cesira’, scovata per caso in rete e portata sullo schermo da noi.
SCHININÀ: Sì, lei aveva appena messo online “The Arcore’s Nights” uno dei sui primi video e noi ce ne siamo accorti per caso: è stata Giulia Soi, della nostra redazione, a scovarlo in rete, ce l’ha mostrato e la squadra degli autori, che allora era capitanata da Gianluca Santoro e Andrea Pennacchioli, ha detto “Mandiamolo subito in onda, è fantastico!” e, in realtà, si accordava perfettamente con lo stile del programma; dopo qualche giorno è esploso il fenomeno ‘Sora Cesira’.
LICITRA: Poi c’è anche un’altra particolarità: in un programma, per funzionare, deve esserci una sinergia; noi ci siamo proprio trovati bene a lavorare insieme. Sembrano frasi fatte, ma la squadra è importante. A capo di questa squadra c’era Antonello; non è facile andare in onda così, abbandonando gli schemi. Poi lui veniva dalla direzione del TG de La7 …
• PASSANDO, QUINDI, DALL’IMPOSTAZIONE PERFETTA ALLA TOTALE MANCANZA DI IMPOSTAZIONE …
LICITRA: Esatto.

A questo punto Schininà fa partire, dallo smartphone, il noto jingle di (ah)iPiroso “possiamo far cassa con la pubblicità o vogliamo rimirarci il gingillo ancora un po’? ”con la voce di Antonello Piroso, salutato da Licitra con l’esclamazione “Ciao, padrone!”, come di consueto avveniva durante la trasmissione. E così, finisce la prima parte dell’intervista, in un’atmosfera rilassata e divertita.

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