Piromane in Via San Giuliano Macallè a Modica? Fiamme anche al cimitero. Allarme di Abbate

C’è quasi certamente la mano di un piromane nella serie di incendi che si sono verificati domenica sera in Via San Giuliano Macallè. Quella che è più di un’ipotesi è confortata dal fatto che il fuoco è stato appiccato nella stessa zona e in un’area di circa due chilometri a distanza di qualche centinaio di metri uno dell’altro e quasi in contemporanea, come se qualcuno anticipasse l’arrivo dei vigili del fuoco. Le fiamme più consistenti nel primo tratto, nell’area dell’ex frantoio di pietra Imoga. Mentre l’autobotte dei pompieri era impegnata a domare l’incendio nel primo tratto, la camionetta che precedeva ne individuava un altro poco distante. E così si è andati avanti fino ad arrivare alla Via Sant’Andrea Piedigrotta, arteria che si collega con Via San Giuliano Macallè. Qui solo due focolai spenti da alcuni residenti con secchi d’acqua. L’incendio era pericoloso poiché nell’arteria insistono decide di villette che rischiavano di essere raggiunge e anche la vallata che interessa la collina di Gigante. Incendio anche all’interno e all’esterno del cimitero comunale. Ha interessato le sterpaglie che si trovano nella zona nuova e quelle che si sono formate oltre il muro di recinzione. Sullo stato del cimitero, nei giorni scorsi, si era lamentato il Presidente dell’Unsic, Ignazio Abbate, che aveva messo in evidenza come il camposanto sia in condizioni pietose, le erbacce invadono le tombe tanto da non rendere leggibili le lapidi commemorative degli estinti, le strade di accesso, completamente dissestate, le aiuole ridotte al degrado. “E’ impensabile – dice Abbate – che i parenti e si trovino costantemente a ricordare i propri cari in mezzo al degrado più totale. L’immagine che qualsiasi visitatore vede con l’approssimarsi all’entrata del cimitero è quella di un cimitero completamente abbandonato, tra le erbacce, le sterpaglie e le discariche a cielo aperto”.

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