L’OSSERVAZIONE DAL BASSO ……………..DI DIRETTORE. LA TIRANNIA DELLA FINANZA NELL’EUROZONA. MA QUANDO CI SVEGLIEREMO DA QUEST’INCUBO TECNOFINANZIARIO?

C’è una nuova “tirannia” che oggi sta facendo tremare tutti e che si presenta sotto nuovi nomi: spread, mercati, speculatori. Ha fatto già le sue prime vittime: Grecia e tra poco la Spagna e anche l’Italia.
Lo spread e i mercati sembrano quasi due mostri pensanti, due soggetti che fanno il bello e cattivo tempo: acquistano, lasciano, alzano, abbassano. Siamo diventati tutti “spread-dipendenti”, “mercati-dipendenti”. Dal mattino alla sera sembrano due demoni sul nostro capo, vero cruccio di politici, banche, governi, investitori, imprese, giornali, trasmissioni televisive. Sono diventati anche l’incubo delle nostre notti: spread … mercati ….. spread … mercati .. mercati. E poi ci sono gli speculatori..Ma chi sono! Hanno dei nomi? Certo è che ci sono, così come nei terremoti ci sono gli sciacalli, nella crisi economica attuale sono in campo gli sciacalli finanziari.
Lo spread e gli sciacalli non conoscono colori politici, ideologie e schieramenti governativi. In Italia, prima con Berlusconi e ora con Monti, nulla è cambiato: il differenziale fra i Btp e i Bund è a 515 e il rapporto record fra debito e Pil è al 123% .
Stessa musica anche per Grecia e Spagna. Governi diversi, di sinistra e di destra si sono succeduti, ma lo spread continua a tiranneggiare. Ai tiranni della finanza non importa se i capi di governo si chiamano Zapatero, Merkel , Sarkozi, Zorba, Berlusconi, Monti; a loro interessa far quadrare conti, aspettative, interessi, valutazioni dei titoli, e questa quadratura al momento non gli ritorna vista la grande instabilità politica dei Paesi dell’Eurozona.
Noi sappiamo però che le nostre tasse sono in vetta alla classifica mondiale, che ci stanno succhiando il sangue come in uno stillicidio, mentre la politica continua a non rinunciare ai suoi privilegi(il 31 luglio i partiti italiani intascheranno la trance dei rimborsi elettorali), la burocrazia e le dirigenze si coccolano i loro lauti stipendi: la tanto autorevole Anna Maria Tarantola, Direttore generale della RAI appena insediato, si pappa i suoi 450 mila euro l’anno alla faccia di crisi, spread e speculatori.
Siamo ad un punto cruciale. Il problema è l’Europa dell’euro e delle banche che è entrata in crisi. La Germania, nonostante il suo alto debito pubblico, è la più forte, resiste, detta condizioni, mentre gli altri paesi sono sull’orlo. L’Italia non può restare ferma a guardare la catastrofe. Che il Governo e la maggioranza che lo sostiene si facciano venire delle idee, decidano se non sia il caso di rivedere i trattati che vincolano i Paesi membri dell’Unione Europea, se non sia il caso di rimettere in discussione la presenza nell’UE, se non sia il caso di regolamentare la speculazione finanziaria, se non sia necessario anticipare, facendo di corsa una nuova legge elettorale, le elezioni al prossimo autunno.
Insomma, pensavamo di aver imboccato una via d’uscita con il Governo dei tecnici, ma siamo con l’acqua alla gola. La tirannia finanziaria europea sta travolgendo tutti a danno di pochi, e sta utilizzando i mezzi a sua disposizione, ossia le agenzie di rating che emanano sentenze di condanna. Allo stato attuale all’Italia serve un governo che sia capace di candidarsi a diventare leader in Europa per invitare gli altri paesi a ribellarsi a questa dittatura finanziaria e a far valere la vita reale e i valori più profondi dei popoli.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa