VITTORIA. LA MORTE DI IRENE IOZZIA NON PUO’ RIMANERE VANA

L’associazione “Confronto” a seguito della decisione del suo Consiglio, nel recepire le giustificate esigenze della comunità Vittoriese, ha lanciato un appello, attraverso una “lettera aperta” inviata all’Assessore Regionale alla Salute, Massimo Russo, al Direttore Generale dell’ASP, Salvatore Cirignotta, ai Parlamentari Regionali della Provincia di Ragusa, al Prefetto di Ragusa, Giovanna Cagliostro, al Sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, al Commissario della Provincia Regionale di Ragusa, Giovanni Scarso, ognuno per le rispettive competenze, per intervenire, con la necessaria determinazione ed urgenza, affinchè a Vittoria sia assicurato il servizio ambulanza con la presenza del medico. L’iniziativa scaturisce dal fatto che nonostante gli impegni assunti dopo la drammatica morte di Irene Iozzia, nulla di concreto è stato ancora fatto.
“Fu lo scorso 13 marzo – è detto nella lettera – quando la tredicennne Irene Iozzia giunse in fin di vita al Pronto Soccorso dell’Ospedale Guzzardi di Vittoria a seguito di un improvviso e fatale malore, accusato mentre svolgeva l’attività di Educazione Fisica, insieme ai suoi compagni della classe 3^, nel cortile della Scuola Media “Vittoria Colonna”. Nonostante il soccorso messo in atto dal personale della scuola e l’intervento di una ambulanza del 118 (giunta , peraltro – a dire dei presenti – dopo “un tempo inspiegabilmente lungo”) non si è riusciti a scongiurare il peggiore degli epiloghi.Sin dal primo momento, purtroppo, si è dovuto prendere atto che diverse inefficienze verificatesi durante le fasi del soccorso, ma soprattutto l’assenza di un medico rianimatore a bordo dell’ambulanza, si sono rivelati fatali per la ragazza.La scomparsa di Irene ha lasciato nello sconforto ed in un incontenibile dolore i genitori e la sorellina ed ha scosso fortemente le coscienze dell’intero mondo scolastico vittoriere, dell’intera Città, con in testa il Sindaco, l’Amministrazione ed il Consiglio Comunale, che si sono stretti alla famiglia della ragazza con grande spirito di solidarietà e con affetto. Per quanto accaduto – prosegue la lettera – in tutti i cittadini vittoriesi e non, è maturata la consapevolezza che se ad Irene fossero state date le opportunità di soccorso, già presenti in altre realtà della provincia, ossia ambulanza medicalizzata, per questa ragazza, forse, potevano esserci concrete possibilità di salvare “la sua giovane vita”. Ed è proprio per questo che da parte di tutti, senza polemiche ed in termini tanto rispettosi quanto costruttivi, è stato auspicato che la morte di Irene non restasse vana.Infatti sia a livello familiare, sia scolastico, sia sociale è nata una forte sensibilità verso tutte le iniziative che prediligono obiettivi di Salute Pubblica e Buona Sanità. Anche a livello politico-amministrativo, c’è stata una presa di coscienza su problematiche che riguardano l’organizzazione del servizio 118 nella città di Vittoria e il Consiglio Comunale, anche a supporto delle richieste più volte fatte dal Sindaco, il 29 marzo ha approvato una mozione con la quale veniva motivatamente riproposta la necessità che il servizio di emergenza 118, anche a Vittoria, sia dotato di ambulanza/e con la presenza a bordo sia del medico rianimatore che dell’infermiere.Però a distanza di oltre 4 mesi, non si è visto nulla e quella mozione è rimasta “Una voce nel deserto”! Fatto gravissimo che impone l’assunzione di iniziative tese a sollecitare il concreto intervento risolutivo di chi, avendone la competenza, non si è dimostrato, come dovuto, sensibile verso la comunità vittoriese che ha pagato a carissimo prezzo, con la vita della povera Irene, le conseguenze di un disservizio maturato, come in altri casi, in una situazione paradossale che non può lasciare indifferenti soprattutto chi ricopre posti di responsabilità”
E’ per questo che, anche per onorare la memoria di Irene Iozzia, l’associazione “Confronto” ha deciso di rivolgersi alle Autorità competenti ed ai Parlamentari regionali della Provincia, per la soluzione di un problema che non può essere più sottovalutato e sottaciuto.

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