Confermata anche in Appello la condanna per il tunisino che stuprò la dottoressa della Guardia Medica di Scicli

E’ stata confermata anche in secondo grado la condanna nei confronti dello stupratore della Guardia Medica di Scicli. La Corte d’Appello di Catania ha depositato, infatti, il dispositivo contro Anis Khalifa, 23 anni, tunisino, difeso dall’avvocato Francesco Giardina, lo stupratore della dottoressa di turno nella struttura sanitaria sciclitana(fatti avvenuti la notte del 18 marzo 2010). Il giovane, tutt’oggi detenuto, in primo grado era stato condannato dal Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, a dieci anni di reclusione, già diminuita per effetto della scelta del rito abbreviato, al risarcimento danni da quantificarsi in separata sede in favore delle costituite parti civili, mentre alla vittima era stata riconosciuta una provvisionale di quarantamila euro. Anis Khalifa era stato, inoltre, condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, era stato escluso dall’ufficio della tutela e della curatela. Gli era stata comminata anche l’interdizione legale durante il periodo di detenzione, la sospensione dell’esercizio genitoriale e la comunicazione della sentenza al Questore di Ragusa e all’autorità consolare tunisina. L’extracomunitario era accusato di violenza sessuale aggravata, rapina aggravata, lesioni personali aggravate, porto illegale di oggetti atti ad offendere aggravato e violazione di domicilio aggravata ai danni della dottoressa modicana, A.P., che si era costituita in giudizio attraverso l’avvocato Luigi Piccione. Il Dna dell’imputato aveva confermato che era lo stesso delle tracce organiche raccolte dai Carabinieri del Gis di Messina sul luogo della violenza e sulla vittima. L’uomo era stato arrestato a Tolone, in Francia, dove era fuggito subito dopo il grave fatto. L’immigrato era stato bloccato dalla gendarmeria d’oltralpe in un albergo, dove era in attesa d’imbarcarsi per la Tunisia. La notte del 18 marzo, dopo aver fatto irruzione all’interno dei locali della Guardia Medica di Scicli, aveva abusato sessualmente della dottoressa di turno, costretta a soggiacervi dietro la minaccia di un coltello che il giovane le aveva puntato alla gola per poi rapinarla di circa duecento euro e del telefonino.

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