Violenza su una minore-parente. Scicli, insospettabile condannato a nove anni

Condannato a nove anni di reclusione dal Collegio penale del Tribunale di Modica(Sandra Levanti, presidente, Lucia De Bernardin ed Elio Manenti, a latere)n insospettabile professionista sciclitano, accusato di violenza sessuale nei confronti di una minore. I fatti sono del 2008. L’uomo, G.P., difeso dall’avvocato Angelo Iemmolo, è stato anche condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, a divieto di recarsi o avvicinarsi presso strutture frequentate da minorenni, al risarcimento danni in favore della parte civile stabilito complessivamente in quarantacinquemila euro in favore di R.D., padre della ragazzina vittima dell’uomo, specificatamente trentamila euro nella sua qualità genitoriale, e quindicimila euro quale persona fisica. Il processo è stato lungo ed articolato. Numerose le udienze che si sono celebrate in gran parte a porte chiuse. E’ stato basato principalmente sulle accuse mosse dalla ragazzina, tuttora minorenne, che ha confermato anche in udienza, in circa due ore di audizione, come aveva fatto prima con le assistenti sociali e poi con l’autorità giudiziaria, tutti i particolari morbosi. L’imputato era un parente della ragazzina. Secondo l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero, Gaetano Scollo, che aveva chiesto nove anni di arresto, l’interessato, aveva trovato terreno fertile in famiglia, attratto dalla minore fino a cominciare con gli approcci, i toccamenti e, pare, andando anche oltre. Ad un certo punto, la ragazzina avrebbe raccontato tutto ai genitori che avevano cercato di capire i motivi di certi suoi atteggiamenti. Il racconto, chiaramente, sconvolse il nucleo familiare. Il padre della minorenne si era costituito parte civile attraverso l’avvocato Mario Caruso.

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