La polemica dell’ordinanza anti-rumore. Marina di Ragusa, Orizzonte propone equilibrio, collaborazione, mediazione e conciliazione

L’ennesima polemica che arroventa ancora più il clima a Marina di Ragusa con apripista della contesa la ferrea ordinanza anti –rumore del Comune, scudo del giusto riposo notturno di residenti e villeggianti marinensi e dall’altra gli esercenti di locali notturni che con rumorose onde sonore pervadono l’aria di schiamazzi e disturbo per la popolazione.

L’associazione Orizzonte indica in due sole parole la risoluzione del contrasto: “equilibrio” e “collaborazione”.

L’equilibrio nel saper individuare la necessità di allungare, di poco, almeno nel periodo estivo l’apertura dei locali oltre le 2 di notte nell’arco della settimana e delle 3 nei fine settimana, ma nel contempo attenuare con accorgimenti di coibentazione sonora e riduzione dei decibel la percezione sonora dovuta al divertimento nei locali; ben pochi in verità i trasgressori dell’ordinanza, perché bisogna considerare che anche questo, ma ovviamente non solo, è turismo a cui ancor di più in questo periodo occorre fornire strutture e soprattutto strumenti implementando anche le opportunità lavorative dei gestori dei locali, quasi tutti giovani che hanno investito il loro futuro.

E poi collaborazione, che già sta avendo i suoi frutti nei previsti tavoli tecnici, che sostituisca la mediazione a sanzioni davvero troppo forti come la chiusura dei locali; viene anche suggerito a buona ragione, giustamente da noi condiviso, di anticipare le uscite serali dei giovani, rappresentando ciò, sicuramente, uno stimolo a chiudere la serata prima evitando, in tal modo, di disturbare il riposo di chi abita intorno ai locali.

Le proposte ci sono, la buona volontà di essere tolleranti anche ma senza essere arrendevoli, quindi come “Orizzonte” suggerisce: se si vuole si può; ci si inerpichi, quindi, per la lunga strada della mediazione e della conciliazione, enon ne se faccia la sola, suprema e legittima battaglia per e delll’ordine pubblico, ed invece del “mare di rumore” avremo il “mare della tranquillità” a Marina di Ragusa.

Occorre non solo ripensare- e conclude Orizzonte- alle politiche del turismo ed avere una vision del turismo nuova ed innovativa, ma per rimanere nel merito della questione, è necessario creare ad hoc una strategia, di concerto con i nostri imprenditori locali, ove allocare tutti i locali notturni liberi di esplicare le loro attività nella necessità, da una parte di concedere sereni riposi agli abitanti, ma, dall’altra, di far lavorare i nostri esercenti commerciali.

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